Svizzera

Il Nazionale ‘chiude’ la Svizzera ai condannati per mafia

Accolta una mozione del deputato momò Marco Romano che chiede il divieto di entrata per chi si è macchiato di associazione mafiosa o reati gravi correlati

(Ti-Press)
7 giugno 2023
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A tutte le persone condannate in via definitiva per mafia in Italia deve essere vietata l'entrata in Svizzera. Lo chiede una mozione di Marco Romano, deputato ticinese del Centro, approvata oggi per 127 voti a 46 (14 astenuti) dal Consiglio nazionale. Spetterà ora agli Stati esprimersi.

Il livello di infiltrazione in Svizzera di attori, attivi e passivi, collegati alla criminalità organizzata di stampo mafioso in Italia è una realtà preoccupante, motiva il deputato momò. Stando a Romano, la misura proposta viene già in parte praticata, ma non in maniera sistematica e coordinata con i Cantoni.

In questo modo si potrebbe aumentare il livello di protezione ed evitare che si spostino in Svizzera e svolgano attività persone che sono state condannate nella vicina Penisola per mafia secondo l'articolo 416bis del Codice penale italiano, nonché per gravi reati correlati. Il divieto di entrata è giustificato e opportuno alla luce dei fondamenti medesimi dell'agire mafioso e per garantire la sicurezza e l'ordine pubblico interno, aggiunge il ticinese.

Il governo ha tentato di opporsi alla mozione. Già ora vengono regolarmente ordinati provvedimenti di questo tipo contro rappresentanti della criminalità organizzata, ha ricordato la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, presente in aula.

A suo giudizio, ciò va trattato caso per caso e non sarebbe una buona idea rendere sistematico un divieto simile. Uno dei problemi principali, ha continuato la ministra giurassiana non convincendo però la maggioranza del plenum, è che le informazioni necessarie, come i casellari giudiziali, possono essere ottenute solo con un notevole sforzo per essere presentate davanti a un tribunale.

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