Svizzera

Investì un'agente: in carcere per 14 anni

Pena inasprita in appello al 21enne che con la sua auto ferì gravemente a una gamba una poliziotta vicino ai ‘box del sesso’ zurighesi

In sintesi:
  • Il fatto era accaduto nella notte del 28 febbraio 2020. Il giovane era poi stato arrestato il giorno successivo
  • Oltre alla pena detentiva, il giovane dovrà sottoporsi a una terapia ambulatoriale
L’agente aveva rischiato l’amputazione di una gamba
(Keystone)
22 maggio 2023
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Il Tribunale d'appello del Canton Zurigo ha condannato a 14 anni di reclusione un 21enne che nel 2020 investì e ferì gravemente una poliziotta in borghese nella zona dove si trovano i ‘box del sesso’ nel capoluogo cantonale. La Corte lo ha ritenuto colpevole, tra le altre cose, di tentato omicidio intenzionale.

Oltre al carcere, il tribunale gli ha inflitto una multa di 1'200 franchi. In prima istanza il giovane era stato condannato a 11 anni e tre mesi di reclusione per ripetute lesioni personali gravi. Altre condanne pronunciate in primo grado relative ad altri reati non erano state impugnate.

Durante la reclusione il giovane dovrà sottoporsi a una terapia ambulatoriale. La perizia psichiatrica ha identificato un disturbo della personalità dissociale e un problema di dipendenza. Già in prima istanza, il Tribunale distrettuale della città sulla Limmat gli aveva ordinato una terapia ambulatoriale per curare i suoi disturbi psichici.

Il Ministero pubblico aveva chiesto una condanna di 16 anni di prigione e una multa di 4'000 franchi per tentato omicidio. La difesa aveva domandato una pena di 6 anni al massimo per lesioni personali gravi ed esposizione al pericolo della vita altrui nonché un'ammenda di 800 franchi. La sentenza non è ancora definitiva e può essere impugnata davanti al Tribunale federale.

Quella sera del 28 febbraio 2020

I fatti risalgono alla sera del 28 febbraio di tre anni fa. L'imputato ha ammesso di essersi recato nella zona dei box del sesso, in compagnia della sua fidanzata e di altri tre amici, pur essendo privo di patente e con l'auto sottratta al padre. Il tutto dopo aver consumato alcolici, cocaina e cannabis.

Il giovane ha affermato di non ricordare esattamente ciò che accadde. I fatti però sono incontestati: dopo che uno dei passeggeri aveva scattato foto di prostitute, gli agenti della Polizia cittadina che si trovavano sul posto gli ordinarono di fermare l'auto per un controllo.

Una gamba quasi tranciata

Il giovane alla guida diede in un primo momento l'impressione di seguire l'ordine, ma "improvvisamente e in modo del tutto inaspettato" fece una brusca retromarcia, per poi accelerare con il suo Suv grigio, investendo la detective 38enne.

Mentre il giovane continuava ad accelerare, la donna è stata trascinata per quasi 16 metri con la gamba incastrata nel parafango anteriore. Una volta liberatasi da quella posizione, la sua gamba è stata investita dalla ruota posteriore e quasi tranciata.

Ricoverata con ferite gravissime, la poliziotta fu sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza ed è rimasta ricoverata per diverse settimane in condizioni critiche. La donna lavora oggi a tempo parziale, ma è stata trasferita al servizio interno della polizia: i medici avevano a lungo temuto che non potesse più riprendere la sua attività.

‘Per sentirsi figo’

Il conducente del Suv era in un primo tempo riuscito a fuggire ed era stato arrestato il giorno successivo nella sua abitazione. Da allora si trova in detenzione preventiva. Durante questo periodo si è scoperto che il giovane aveva ripetutamente sottratto l'auto al genitore, sfrecciando di notte a velocità elevata e senza patente nelle strade di quartiere.

Imprese spesso filmate "per sentirsi figo", ha dichiarato il giovane in tribunale. Nonostante ciò, l'imputato ha detto di avere imparato molto in prigione e di essere disposto a sottoporsi a una terapia.

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