Svizzera

L’Mpc indaga sulle e-mail ricevute dal procuratore straordinario

L’Ufficio federale dell’informatica ne ha fornite molte più di quelle richieste. La Procura federale sospetta sia stato violato il segreto d’ufficio

Le cose sembrano mettersi piuttosto bene per Peter Lauener, ex braccio destro del consigliere federale Alain Berset
(Keystone)

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un procedimento contro ignoti in relazione alla consegna delle e-mail dell'ex responsabile della comunicazione del ministro della Sanità Alain Berset. Si sospetta che sia stato violato il segreto d'ufficio.

Sull'apertura del procedimento ha informato oggi la SonntagsZeitung. "Le relative indagini sono in corso", ha detto a Keystone-ATS Linda von Burg, portavoce dell'MPC, senza fornire dettagli sull'orizzonte temporale dell'indagine.

L'ex responsabile della comunicazione di Berset, Peter Lauener, è accusato di aver trasmesso informazioni confidenziali a Ringier, editore del Blick, concernenti le decisioni durante la pandemia. L'accusa si basa sulle e-mail che il procuratore straordinario Peter Marti ha ricevuto dall'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT).

Dal caso Crypto ai Coronaleaks

La vicenda trae origine da un altro episodio completamente diverso: il cosiddetto caso Crypto. Secondo i media, la CIA e i servizi segreti tedeschi BND avrebbero per decenni intercettato migliaia di documenti da più di 100 Paesi utilizzando macchine crittografiche della società Crypto di Zugo.

Marti stava indagando su questo caso Crypto - ora archiviato - e in tale contesto l'UFIT gli aveva consegnato la corrispondenza e-mail di Lauener di diversi anni. E ciò nonostante il fatto che il procuratore straordinario gli avesse chiesto la consegna della posta elettronica solo per un periodo di sei settimane.

In un'indagine interna, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) è giunto alla conclusione che l'Ufficio federale ha violato i diritti personali.

La questione che si pone ora è, tra le altre, di sapere se Marti abbia il diritto di esaminare e utilizzare i dati aggiuntivi che gli sono pervenuti nel procedimento contro Lauener. Questa parte del caso è di competenza del tribunale bernese dei provvedimenti coercitivi. La relativa decisione è ancora in sospeso. Alla SonntagsZeitung Marti ha dichiarato di voler continuare a indagare nei confronti di Lauener, se la giustizia bernese darà il nullaosta all’utilizzo delle e-mail in questione.

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