Svizzera

Controverso acquisto mascherine al Ddps, caso archiviato

Decreto d'abbandono per la vicenda culminata nel gennaio del 2021 con una denuncia penale e con al centro due ex quadri del Dipartimento

Caso chiuso
(Keystone)
16 maggio 2023
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Il Ministero pubblico della Confederazione ha archiviato un procedimento penale riguardante l'acquisto, a prezzi troppo elevati, di mascherine da parte del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps). I capi d'accusa sospettati non hanno infatti potuto essere confermati.

A seguito di un articolo comparso sul Blick, Keystone-Ats ha ottenuto oggi il decreto d'abbandono. I reati ipotizzati erano quelli di abuso di autorità, infedeltà nella gestione pubblica, falsità in documenti e corruzione.

La Procura federale era entrata in azione a seguito di una denuncia penale depositata nel gennaio 2021. A due ex quadri del Ddps era stato rimproverato di aver fornito false informazioni sul costo e sulla qualità delle mascherine, di aver tolto dalla circolazione troppo tardi quelle inadatte a combattere il coronavirus e di non aver richiesto il rimborso del prezzo d'acquisto.

Secondo un rapporto, tutto ciò era costato circa 12 milioni di franchi in eccesso ai contribuenti. Nell'ambito di un'inchiesta interna tuttavia, il Ddps era giunto ad altre conclusioni, non riscontrando problemi né per le protezioni facciali, né a livello di prezzo.

Il Ministero pubblico della Confederazione constata in favore dei due quadri che il prezzo delle mascherine è esploso all'inizio della pandemia. Al momento del loro acquisto per la farmacia dell'esercito, il cartellino recitava 14 franchi a pezzo.

A causa dell'elevata domanda, era difficile procurarsele. "Solo a partire da maggio 2020 i prezzi si sono normalizzati", rileva la Procura federale. Di fronte alle accuse di usura, il fornitore si è offerto di sostituire quelle difettose, il che, secondo il Ddps, all'epoca era più efficace che un'azione legale per rescindere il contratto.

Inoltre, non sono stati provati i sospetti di favoritismi. Stando alla ricostruzione del Ministero pubblico della Confederazione, il dipartimento non ha nascosto alcun fatto o presentato informazioni non veritiere. Non è peraltro stato possibile dimostrare l'esistenza di alcuna contropartita in denaro.

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