Svizzera

Corruzione, il ‘Greco’ torna a bacchettare la Svizzera

L’organismo del Consiglio d'Europa: attuate in modo soddisfacente solo 5 raccomandazioni su 12. Critiche anche ai parlamentari

A Palazzo federale prevale l’inerzia
(Keystone)

Strasburgo – L'organismo di lotta contro la corruzione del Consiglio d'Europa (Greco) non è soddisfatto dell'attuazione da parte della Svizzera di alcune delle sue raccomandazioni, soprattutto quelle relative alle misure che riguardano i giudici dei tribunali federali.

La Svizzera ha attuato o trattato in modo soddisfacente solo cinque delle dodici raccomandazioni, ha annunciato oggi il Greco in un addendum al secondo rapporto di conformità della Svizzera. Delle sette rimanenti, cinque raccomandazioni sono state parzialmente attuate e due non attuate.

La prima di queste include determinate misure per rafforzare e migliorare la qualità e l'obiettività del reclutamento dei giudici presso i tribunali della Confederazione. La seconda auspica l'adozione di un sistema disciplinare volto a sanzionare, mediante altri provvedimenti diversi dalla destituzione, le mancanze dei giudici dei tribunali della Confederazione ai propri doveri professionali, nonché misure volte a conservare informazioni e dati affidabili e sufficientemente dettagliati relativi a procedimenti disciplinari nei confronti di questi giudici.

Nel documento non mancano critiche nei confronti dei parlamentari: si legge infatti che "le misure supplementari adottate sono poche e non rappresentano progressi in vista dell'attuazione delle raccomandazioni" e che i membri del parlamento "non dispongono ancora di un organo di consulenza in materia di integrità e non seguono formazioni in merito".

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