La Commissione dell'economia e dei tributi degli Stati ne raccomanda l'assoggettamento. Dall'atto pratico però la questione presenta diverse problematiche
In futuro anche le piattaforme che offrono servizi elettronici, come la possibilità di scaricare software, applicazioni, film o musica, potrebbero essere assoggettate al pagamento dell'Iva.
È quanto chiede con una mozione la Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati che il Consiglio federale raccomanda al plenum di accogliere.
Al momento, spiega la commissione, il Consiglio federale ha proposto al parlamento l'imposizione delle piattaforme di vendita per corrispondenza, mentre per le piattaforme che forniscono servizi è previsto solamente un obbligo di fornire informazioni. Tuttavia, la Commissione è dell'avviso che l'Iva debba essere prelevata anche sui servizi elettronici, previa consultazione delle cerchie interessate. Per semplicità, questa imposta non dovrebbe però essere applicata all'offerente di simili servizi, bensì alla piattaforma che li rende fruibili.
Per il Governo, se la mozione venisse effettivamente realizzata, la parità di trattamento fiscale dei servizi elettronici verrebbe migliorata. Tuttavia, simile imposizione non sarebbe esente da problemi; in particolare, se la piattaforma ha sede all'estero sarebbe difficile stabilire se consente la fornitura di servizi elettronici a clienti in Svizzera e se questi ultimi sono contribuenti.
Nonostante queste difficoltà, previa consultazione delle cerchie interessate, l'esecutivo si dice pronto ad esaminare l'attuabilità di un'estensione nella prassi e a sviluppare un progetto da porre in consultazione.