Svizzera

Al via la campagna dei ‘coronascettici’ contro la legge Covid

I promotori del referendum si oppongono al prolungamento delle misure contro la pandemia, finora quasi del tutto inapplicate, considerandole ‘inutili’

Nicolas Rimoldi, presidente di ‘Mass Voll’, a destra, e Roland Bühlmann, copresidente di ‘Amici della Costituzione’, a sinistra, posano davanti agli scatoloni con le firme raccolte, in occasione della presentazione del referendum contro la legge Covid
(Keystone)
11 maggio 2023
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Gli oppositori alle misure antipandemiche tornano alla carica nella lotta contro il prolungamento della legge Covid-19, argomento in votazione il prossimo 18 giugno. Un'alleanza di organizzazioni e partiti chiede la fine di quelle che definisce misure inutili e nocive, così da ritrovare finalmente la normalità.

Lo stesso Consiglio federale ha dichiarato che la pandemia è finita, indicano gli Amici della Costituzione negli argomenti pubblicati sul sito della campagna. Non ci sono quindi ragioni di far proseguire le parti ormai scadute della legge Covid, aggiungono denunciando un attacco "ai diritti fondamentali e alla fragile struttura democratica della Svizzera".

Il movimento critica in particolare la possibilità di reintrodurre il tracciamento dei contatti, il certificato Covid e le varie chiusure. Tutte misure che a suo dire creano una "società a due velocità" e "discriminano" una parte della popolazione.

Il parlamento ha prolungato lo scorso dicembre e fino al giugno 2024 le misure iscritte nella legge Covid, ma quasi nessuna di queste è al momento applicata. L'obiettivo della politica è essere pronti con tale pacchetto in caso di nuovo e urgente bisogno. Se il prolungamento venisse respinto alle urne, verrebbe abrogato con effetto a metà dicembre 2023.

È la terza volta in due anni che gli oppositori ai provvedimenti anti Covid tentano di porvi fine: questa volta il comitato ha raccolto 60'000 firme, a fronte dei 50'000 necessarie per la riuscita del referendum. I cittadini ne hanno abbastanza di misure, controversie e discriminazioni, ha detto oggi nel corso di una conferenza stampa Nicolas Rimoldi, presidente del movimento Mass-Voll. "Rivogliono la Svizzera", ha sintetizzato.

Secondo i membri dell'alleanza, gli elettori sono stati ingannati durante la pandemia. Ad esempio, il certificato Covid, che stando al consigliere federale Alain Berset dimostrava la non contagiosità di una persona, si è rivelato inutile. Lo stato di emergenza inoltre, lamentano, non deve diventare la norma.

Nel mirino pure i vaccini, che il co-presidente degli Amici della Costituzione Roland Bühlmann oggi davanti ai media ha definito uno spreco di miliardi. Le prove della loro efficacia sono scarse: una verità che non si può nascondere sotto il tappeto, ha aggiunto.

I risultati della legge sembrano "un bollettino di guerra", gli ha fatto eco Maria Pia Ambrosetti, granconsigliera di HelvEthica Ticino, neonato partito che alle recenti elezioni ticinesi è riuscito a entrare in parlamento conquistando due seggi. Berset sostiene solo l'industria farmaceutica, ha rincarato la dose la presidente del Mouvement Fédératif Romand Michelle Cailler, riferendosi ai fondi previsti dalla legge per lo sviluppo di medicamenti.

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