Svizzera

Per gli impianti sciistici stagione non da record ma accettabile

In controtendenza il Ticino che nel confronto con il 2021/2022 registra un progresso ma che sui cinque anni subisce un netto crollo di affluenza e incassi

(Keystone)
10 maggio 2023
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Per gli impianti di risalita elvetici la stagione invernale 2022/2023 non è stata da record come quella precedente, ma non si è rivelata nemmeno negativa, rimanendo in linea con quella degli ultimi anni. Stando ai dati diffusi ieri dall'associazione di categoria Funivie svizzere nel periodo compreso dall'inizio della stagione sino a fine aprile è stata registrata una flessione (su base annua) del 12% dell'affluenza e del 9% del fatturato. Nella comparazione con la media degli ultimi cinque anni la contrazione a livello di primi ingressi si riduce a -1%, a fronte di un +6% sul fronte dei ricavi. La discrepanza fra i due dati è segno quindi che i prezzi sono aumentati.

Nel confronto con la stagione da primato 2021/2022 tutte le regioni elvetiche – fatta astrazione per il Sud delle Alpi – mostrano cifre in calo. Significativi sono per esempio i dati del Vallese (-7% l'affluenza, -6% i proventi, su base annua), dei Grigioni (-9% e -7%), nonché dell'Oberland bernese (-17% e -15%). Il confronto con l'ultimo lustro presenta accenti diversi; in primo piano è il Vallese (+10% e +14%), mentre maggiore stabilità è mostrata dall'Oberland bernese (-5% e +2%) e dai Grigioni (+2% e +9%).

Un discorso a parte merita il Ticino, che ha dovuto fare i conti con scarse precipitazioni nevose. Il cantone segna quindi +69% (affluenza) e +37% (incassi) nel confronto con il 2021/2022, che come noto è stato ancora più povero di neve, mentre nel paragone con la media dei cinque anni viene osservato un crollo rispettivamente del 61% e del 39%.

"L'intera stagione invernale è stata una grande sfida per le regioni montane, a causa della scarsa quantità di neve naturale e dei rari periodi di bel tempo" afferma il direttore di Funivie Svizzere Berno Stoffel, citato nella nota. "Grazie all'innevamento artificiale e all'impegno dei dipendenti si sono però evitati grandi passi indietro".

Interessanti sono anche le differenze in base alle dimensioni delle imprese di gestione degli impianti. L'analisi della media quinquennale mostra che le grandi società si sviluppano meglio di quelle più piccole: mentre il numero di ospiti è aumentato del 9% per gli operatori con oltre 20 milioni di franchi di fatturato annuo, è diminuito del 46% per le ditte con meno di un milione di ricavi. "Le aziende più grandi sono in grado di adattarsi meglio alla mancanza di neve o alle mutate esigenze degli ospiti", osserva Stoffel.

Il settore guarda ora all'estate. "Molte società iniziano l'attività stagionale già a maggio e gli impianti di risalita con attività estiva esclusiva, come quelli che conducono a montagne panoramiche, sono già aperti. Poiché negli ultimi anni le attività sportive in montagna sono diventate sempre più popolari, siamo certi di poter offrire agli ospiti esperienze indimenticabili nella natura anche nella stagione estiva", conclude l'esperto.

Funivie Svizzera conta circa 350 membri di ciascuna regione del paese, fra cui tutte le grandi e medie imprese del ramo, ma anche molte più piccole. L'associazione rappresenta le preoccupazioni e gli interessi comuni dei suoi membri e ne promuove la cooperazione. L'organizzazione ha sede a Berna e gestisce anche un centro di formazione a Meiringen, nell'Oberland bernese.

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