Svizzera

En-plein dei consuntivi cantonali 2022: tutti in attivo

Era dal 2008 che non succedeva. Ma all'orizzonte, complice l'anno tribolato della Bns, si profilano tempi più cupi

In sintesi:
  • A Zurigo l'‘errore’ contabile più grosso: previsioni errate per oltre un miliardo di franchi
  • Ammortamento supplementare a Ginevra, per contenere l'utile in termini ragionevoli
Buone notizie, aspettando i tempi più grigi
(Keystone)
8 maggio 2023
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Un gettito fiscale molto più alto del previsto (+4,59 miliardi) e il contributo versato dalla Banca nazionale svizzera hanno permesso ai Cantoni di realizzare buoni risultati nel 2022. Tutti i conti cantonali sono risultati in attivo. Non era più successo dal 2008, stando alla Conferenza dei direttori cantonali delle finanze.

Inoltre, 24 Cantoni hanno ottenuto un risultato migliore di quanto preannunciato. La differenza maggiore tra il preventivo e il consuntivo si è registrata a Zurigo, il cui tesoriere ha ‘sbagliato’ di oltre un miliardo di franchi: il Cantone ha realizzato un utile di 543 milioni di franchi, mentre era stata preventivata una perdita di 523 milioni.

Anche Ginevra ha sottovalutato in modo significativo le sue entrate, realizzando un utile di 727 milioni di franchi, mentre prevedeva una perdita di 93 milioni.

In Vallese, l'utile è stato quattro volte superiore al previsto, con 56,3 milioni. Perfino il Giura ha ricevuto una ‘boccata d'ossigeno’, con un'eccedenza di 320'000 franchi, anziché un deficit preventivato di 20,5 milioni. Anche in Ticino (+3 milioni invece di -134,9 milioni previsti) e nei Grigioni (+205,6 milioni anziché - 9,9 milioni) si è assistito alla stessa tendenza.

Tutti in attivo

A Friborgo, l'eccedenza è stata ‘solo’ di mezzo milione di franchi, 200'000 franchi in più di quanto preventivato. Tuttavia il Cantone ha assunto un ruolo di guida, destinando 192 milioni a fondi e accantonamenti per anticipare le esigenze future.

Dei Cantoni considerati, tutti tranne due hanno ottenuto un risultato migliore rispetto al preventivo. Una di queste eccezioni quasi aneddotiche è stato Nidvaldo, che ha ottenuto un'eccedenza di 1,2 milioni contro gli 1,5 milioni previsti. Tuttavia, il semicantone ha destinato 28 milioni alle sue riserve.

L'altra eccezione riguarda Neuchâtel, che proprio oggi ha annunciato un utile a consuntivo di 6,4 milioni di franchi, a fronte di 10,3 milioni messi a preventivo. Anche Neuchâtel ha però costituito accantonamenti di 61,6 milioni in particolare per far fronte a rischi futuri nel settore della sanità.

Nel complesso, i conti dei cantoni sono stati migliori del previsto di 4,59 miliardi di franchi. E i loro profitti cumulati hanno superato i 3,5 miliardi. I primi tre in assoluto sono Ginevra (727 milioni di utili), Zurigo (543 milioni) e Berna (358 milioni), mentre i due cantoni di Basilea hanno raccolto insieme un'eccedenza di oltre mezzo miliardo.

Paradosso di Ginevra

L'ultima volta che tutti i Cantoni hanno chiuso l'anno in attivo era stato nel 2008. I risultati del 2022 sono "sorprendenti", ha dichiarato all'agenzia Keystone-Ats Martin Mosler, responsabile della politica fiscale dell'Istituto di politica economica svizzera dell'Università di Lucerna. Il contesto inflazionistico e le tensioni geopolitiche non potevano a priori favorire le finanze cantonali.

Niente illustra meglio dei conti di Ginevra questo apparente paradosso. Senza un ammortamento supplementare di 606 milioni franchi, il Cantone avrebbe addirittura avuto un'eccedenza di 1,3 miliardi di franchi. Gli eccezionali risultati delle società di commercio di materie prime hanno ampiamente riempito le casse del Cantone.

Ma anche gli altri settori di punta di Ginevra, come la finanza e l'orologeria, hanno fatto la differenza, così come l'impressionante balzo (683 milioni) dell'imposta sul reddito delle persone fisiche.

‘Solidità dell'economia svizzera’

In generale, il fatto che i Cantoni abbiano resistito così bene agli shock dell'inflazione e delle tensioni internazionali dimostra "la solidità dell'economia svizzera", ha affermato Mosler.

Per quanto riguarda le enormi differenze tra i preventivi e i consuntivi, esse possono essere spiegate dal fatto che i Cantoni hanno elaborato le loro previsioni per il 2022 nel bel mezzo di una pandemia, cioè nel 2021, ha spiegato a Keystone-Ats Ernst Stocker, presidente della Conferenza cantonale dei direttori finanziari. A causa delle ristrettezze del contesto pandemico, non si aspettavano che il mercato del lavoro e l'economia si riprendessero così bene.

Inoltre, i Cantoni hanno ricevuto 4 miliardi di franchi dalla Banca nazionale come quota degli utili della banca centrale elvetica nel 2021, che hanno superato i 26 miliardi di franchi.

Il 2023 sarà diverso

Una simile manna non si ripeterà quest'anno, poiché la Banca nazionale ha registrato una perdita di oltre 132 miliardi di franchi nel 2022 e non avrà quindi nulla da restituire alle autorità pubbliche.

Oltre al caso di Ginevra, l'esempio di Zurigo colpisce per la sua entità, con un divario tra bilancio e risultato pari a 1,07 miliardi di franchi. Zurigo aveva sottostimato le entrate fiscali di quasi un miliardo. Inoltre, non aveva previsto i guadagni della Banca nazionale.

Anche Berna ha sottostimato in modo significativo le sue entrate fiscali, ma deve i suoi numeri neri soprattutto al pagamento di 488 milioni da parte della Banca nazionale. Senza questo, il cantone avrebbe registrato un deficit di 122 milioni, ha osservato l'esperto Martin Mosler. Lo stesso vale per il Giura, che avrebbe chiuso l'anno in rosso senza i fondi della Banca nazionale.

Anche i fattori specifici di alcuni cantoni spiegano il miglioramento. Il Vallese, ad esempio, ha beneficiato di un mercato immobiliare fiorente. Le residenze secondarie hanno registrato un boom legato alla crisi sanitaria. Nel complesso, le finanze cantonali sono sane, ha affermato Ernst Stocker. Ma la situazione del mercato del lavoro e quella dell'asilo rimangono fonti di incertezza, ha avvertito il presidente della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze.

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