Fino a 300 franchi in tutta la Svizzera per chi getta o lascia in giro piccole quantità di rifiuti. La Camera del popolo vuole una ‘economia circolare’
Berna – Evitare gli sprechi di risorse al fine di mitigare l'impatto sull'ambiente dell'economia. È l'obiettivo della revisione della legge sulla protezione dell'ambiente adottata oggi dal Consiglio nazionale, che mira a introdurre la cosiddetta economia circolare. Previste anche sanzioni contro il littering.
L'obiettivo del progetto è sviluppare l'economia circolare, rendere l'economia elvetica più efficiente, ridurne l'impatto sull'ambiente e aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento, ha spiegato Christophe Clivaz (Verdi/VS) a nome della commissione. L'approccio è globale e copre l'intero ciclo del prodotto: non solo la valorizzazione dei rifiuti, ma anche il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio.
Il disegno chiede alle autorità di attuare misure di protezione ambientale che si basino sul principio della conservazione dell'ambiente e delle risorse naturali. Per farlo la revisione legislativa punta a una "stretta e intensa collaborazione con gli ambienti economici". Gli ostacoli normativi o amministrativi saranno ridotti. Viene ad esempio allentato il monopolio cantonale sullo smaltimento dei rifiuti. Altre disposizioni impongono requisiti più severi sugli imballaggi.
L'uso efficiente delle risorse sarà sostenuto in particolare dal fatto che il Consiglio federale sarà in futuro autorizzato a stabilire requisiti relativi alla durata o alla riparabilità dei prodotti, ad esempio per quanto riguarda il numero di cicli di ricarica della batteria o la disponibilità di pezzi di ricambio, ha spiegato Clivaz.
Un altro punto concerne l'uso delle risorse nel campo delle costruzioni allo scopo di ridurre l'impatto indiretto degli edifici sull'ambiente. Si tratta anche di poter separare meglio i diversi elementi durante le demolizioni allo scopo di aumentare le possibilità di riciclaggio.
Tutte queste misure, oltre a salvaguardare l'ambiente, permetteranno non da ultimo di ridurre la dipendenza dall'estero. Cosa non trascurabile in questi tempi di crescente insicurezza e difficoltà di approvvigionamento, ha aggiunto Albert Rösti, il consigliere federale responsabile del dossier.
Durante le discussioni, Christian Wasserfallen (PLR/BE) ha chiesto di mantenere le disposizioni di legge attuali per quel che concerne la valorizzazione dei rifiuti. Le nuove priorità pongono un serio problema agli impianti di incenerimento dei rifiuti, e di riflesso alle reti di teleriscaldamento, ha spiegato il bernese. E ciò mentre il legislatore punta su questo tipo di riscaldamento per sostituire i vecchi impianti a nafta.
Al voto la proposta Wassefallen è però stata spazzata via con 179 voti, solo in undici l'hanno sostenuto. È il punto centrale della riforma, non si può rinunciarvi, ha esclamato Matthias Jauslin (PLR/AG) a nome della commissione. L'emendamento dimostra solo una cosa: che l'unico obiettivo degli inceneritori è bruciare la maggiore quantità possibile di rifiuti, insomma fare business, ha aggiunto Monika Rüegger (UDC/OW).
Tra le disposizioni approvate - con 136 voti a 50 - figura poi anche una multa contro il littering, già applicata in diversi cantoni. In concreto, il progetto stabilisce che "chiunque getta o lascia in giro, intenzionalmente o per negligenza, piccole quantità di rifiuti" sarà punito con una multa fino a 300 franchi. Solo i rappresentanti dell'UDC - con alcune eccezioni - si sono opposti.
Sebbene il littering vada condannato, un divieto a livello federale sarebbe sproporzionato, ha sostenuto Michael Graber (UDC/VS). Il vallesano si è anche chiesto come far applicare il divieto, visto che l'abbandono di rifiuti crea problemi soprattutto in campagna, dove ci sono pochi o nessun agente di polizia. Anche il consigliere federale Albert Rösti ha chiesto di rinunciare a questa disposizione, sostenendo che sia di competenza cantonale.
Per Priska Wismer-Felder (Centro/LU) è incomprensibile che proprio l'UDC, partito di tradizione agraria, sia contro la norma sul littering. La lucernese ha ricordato i manifesti che richiamano l'attenzione sul pericolo che questi rifiuti finiscano nel mangime degli animali.
Al voto sull'insieme, il progetto di revisione della legge sulla protezione dell'ambiente è stato approvato con 133 voti. I contrari, essenzialmente UDC, sono stati 42 e gli astenuti, anche in questo caso in maggioranza democentristi, 13. Il dossier passa ora all'esame del Consiglio degli Stati.