Svizzera

A Ginevra il ritorno di un ‘animale politico’

Definito anche come la fenice la rielezione, dopo il secondo turno, di Pierre Maudet nel Consiglio di Stato ginevrino

In sintesi:
  • Carisma e talento oratorio i suoi pregi
  • Perplessità dalla stampa sulle promesse elettorali
Pierre Maudet
(Keystone)
1 maggio 2023
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"Fenice" o "animale politico", così la stampa romanda definisce Pierre Maudet, dopo il suo ritorno nel Consiglio di Stato. I commentatori si aspettano che il nuovo governo agisca a favore dei ginevrini, mettendo da parte gli screzi del passato.

"E se ci fosse un solo vero vincitore in questi due turni delle elezioni ginevrine?", si chiede il quotidiano 24 Heures a proposito di Maudet, all'indomani del secondo turno delle elezioni del Consiglio di Stato. "L'animale politico è riuscito a superare la condanna al Tribunale federale", continua il quotidiano vodese.

"Il suo carisma e il suo talento oratorio sono senza dubbio fattori che hanno contribuito" alla vittoria, analizza Bayron Schwyn nei titoli del Gruppo Esh. Ma la "fenice" sarà in grado di mantenere le sue promesse elettorali nel nuovo collegio? Non ci sono garanzie in tal senso, assicura il giornalista, sottolineando i metodi populisti del ginevrino.

Il riscatto

In ogni caso, Pierre Maudet ha ottenuto il suo riscatto. "Qualunque sia l'opinione che si ha dell'uomo e della sua carriera, la vicenda è chiusa", afferma Le Temps, che ora spera di vedere "la fine dei giochi ginevrini". Con una maggioranza di destra in parlamento e nel governo, le autorità non hanno più scuse. "La legislatura dovrebbe funzionare meglio", conclude il quotidiano.

"Sulla carta, la dinamica sembra molto promettente: tre nuove personalità, Maudet in un ruolo da reinventare e una sinistra minoritaria ma esperta e combattiva", concorda La Tribune de Genève. Tre componenti che presentano tante potenzialità interessanti quanti rischi di blocco, ma "le circostanze esigono che la squadra (di governo, ndr) metta da parte il passato e si accordi per agire".

Spetta al Consiglio di Stato decidere la ripartizione delle responsabilità. "Sarebbe difficile vedere Maudet a Giustizia e Polizia, così come sarebbe difficile immaginare Delphine Bachmann, dirigente del gruppo svizzero di cliniche private Hirslanden, alla Sanità", sottolinea Le Courrier.

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