Svizzera

Trasporti pubblici gratuiti, capolinea al Tribunale federale

I giudici losannesi confermano l'invalidazione di un'iniziativa cantonale in tal senso presentata a Friborgo

I passeggeri continueranno a mettere mano al borsello
(Keystone)
28 aprile 2023
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Il Tribunale federale conferma l'invalidazione, da parte del Gran Consiglio friborghese, di un'iniziativa cantonale sul trasporto pubblico gratuito. Il testo è contrario alla Costituzione. La sentenza avrà conseguenze anche in altri Cantoni.

I giudici losannesi hanno respinto il ricorso presentato contro la decisione di invalidazione dai Verdi, dal Partito socialista e da tre privati. Ricordano che la carta fondamentale stabilisce, all'articolo 81a comma 2, che "i costi dei trasporti pubblici sono coperti in misura adeguata dai prezzi pagati dagli utenti".

Il testo di questa disposizione, votata nel 2014 ed entrata in vigore nel 2016, è chiaro, sottolinea la Prima Corte di diritto pubblico, aggiungendo che anche la sua genesi è contraria all'iniziativa.

Doppio obiettivo

Secondo il messaggio del Consiglio federale, l'articolo costituzionale persegue due obiettivi contrastanti. Da un lato, la mobilità non deve essere troppo economica: ciò farebbe esplodere la domanda e porterebbe a costi sempre più elevati che potrebbero finire per soffocare il sistema, scrive la Corte.

Dall'altro lato, il trasporto pubblico non deve essere troppo costoso: ciò ostacolerebbe il trasferimento dei passeggeri dalla strada alla rotaia. Questa ricerca di equilibrio esclude il fatto che gli utenti dei mezzi pubblici non sostengano alcun costo.

Sviluppo sostenibile

Per i giudici di Mon Repos, l'argomento dello sviluppo sostenibile sollevato dai ricorrenti, sancito anche dalla Costituzione e dall'Accordo sul clima di Parigi, non è inoltre convincente. Essi infatti non dimostrano come il fatto che gli utenti siano chiamati a contribuire ai costi sia contrario allo sviluppo sostenibile o all'Accordo di Parigi.

L'iniziativa popolare cantonale "Per la gratuità dei trasporti pubblici" è stata depositata nel dicembre 2020 corredata da oltre 8'600 firme. Proposte simili sono state lanciate in diversi altri cantoni, tra cui Neuchâtel, Vaud e Ginevra. In questo contesto, la decisione del Tribunale federale era molto attesa.

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