Svizzera

Vicenda 1MDB, incriminati due manager di PetroSaudi

Il Ministero pubblico della Confederazione deposita l’atto d’accusa. Imputati sospettati di aver sottratto e riciclato almeno 1,8 miliardi di franchi

Il processo si terrà al Tribunale penale federale di Bellinzona
(Keystone)

Berna – Il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha promosso l'accusa nei confronti di due manager del gruppo petrolifero PetroSaudi nell'ambito dello scandalo finanziario che ha coinvolto il fondo sovrano della Malaysia 1MDB. I due imputati sono sospettati di avere sottratto e riciclato almeno 1,8 miliardi di franchi, allo scopo di arricchire sé stessi e terze persone.

Stando a una nota odierna dell'Mpc, i fatti contestati si estendono sul periodo dal 2009 fino ad almeno il 2015 e sarebbero costitutivi di truffa per mestiere, di amministrazione infedele aggravata e di riciclaggio di denaro aggravato.

Il Ministero pubblico della Confederazione aveva aperto un'inchiesta nei confronti dei due rappresentanti di PetroSaudi già nel novembre 2017. Ora – dopo gli interrogatori degli imputati, delle persone informate sui fatti e dei testimoni in Svizzera e all'estero e l'esame di centinaia di migliaia di documenti – ha depositato l'atto d'accusa presso il Tribunale penale federale di Bellinzona.

Apparente joint-venture

I due imputati avrebbero agito di concerto con Taek Jho Low, uomo d'affari che era la persona di fiducia dell'allora primo ministro Najib Razak. Low era anche consulente ufficioso in seno al fondo sovrano malaysiano 1MDB (1Malaysia Development Berhad) istituito da Razak. I tre avrebbero creato una joint-venture fittizia tra PetroSaudi e 1MDB finalizzata a investire in opportunità economiche in Malaysia e all'estero.

Per rafforzare l'apparenza della joint-venture, gli imputati e Low avrebbero strumentalizzato un incontro segnatamente tra Razak – che oltre ad essere primo ministro era anche ministro delle Finanze, presidente del Consiglio consultivo nonché rappresentante dell'azionista unico di 1MDB – e il principe Turki Bin Abdullah Bin Abulaziz Al Saud, figlio del defunto re dell'Arabia Saudita, incontro che si sarebbe tenuto nel mese di agosto 2009 su uno yacht nei dintorni di Cannes.

Scenario per indurre in errore

Con la complicità di due collaboratori di 1MDB e dello stesso Razak, i due imputati avrebbero elaborato una proposta di investimento che consisteva in una presunta transazione tra Stati ("governement to governement"), ossia tra la Malaysia e il Regno di Arabia Saudita (che in realtà non era implicato in questa transazione). Questo scenario era finalizzato ad indurre in errore la vigilanza del Consiglio di amministrazione di 1MDB sulla reale destinazione dei versamenti in favore di PetroSaudi, precisa ancora l'Mpc.

Il contratto di joint-venture tra 1MDB e PetroSaudi è stato concluso nel settembre 2009. Prevedeva che, in cambio di una partecipazione azionaria nella società di joint-venture, 1MDB apportasse 1 miliardo di dollari di liquidità e PetroSaudi attivi per un valore di 2,7 miliardi – che in realtà non possedeva. Sull'importo di 1 miliardo di dollari liberato da 1MDB, e contrariamente a quanto autorizzato dal comitato direttivo del fondo sovrano, 700 milioni sarebbero stati trasferiti su un conto aperto presso una banca in Svizzera a nome di una società di cui Low era l'avente diritto economico.

Complessa vicenda di trasferimenti

Di questi 700 milioni di dollari quest'ultimo ne avrebbe trasferiti 85 milioni a uno degli imputati, che su questo conto avrebbe versato a sua volta 33 milioni. Stando all'atto d'accusa, i restanti 300 milioni di dollari sarebbero stati versati sul conto di una società presso una banca in Svizzera.

Infine i due imputati, con il concorso di Low e sempre allo scopo di arricchire sé stessi e altri, avrebbero escogitato altri piani finalizzati a indurre il comitato direttivo di 1MDB ad autorizzare tra il settembre 2010 e l'ottobre 2011 dei trasferimenti per un importo totale di altri 830 milioni di dollari, anch'essi deviati.

Svizzera indaga dal 2015

Tale atto d'accusa nei confronti dei due manager di PetroSaudi rientra nella complessa inchiesta che l'Mpc conduce sulla distrazione di investimenti del fondo sovrano 1MDB. La Svizzera indaga dal 2015 sull'intricata vicenda con ramificazioni internazionali, che il Ministero della giustizia degli Stati Uniti ha qualificato come "il più grande caso di cleptocrazia di tutti i tempi".

L’Mpc, viene ancora precisato, deporrà le sue conclusioni in sede di dibattimento dinanzi al Tpf a Bellinzona. I valori patrimoniali sotto sequestro ammontano a un totale di circa 192 milioni di franchi, senza contare il sequestro di immobili in Svizzera e a Londra.

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