Svizzera

Test Covid fatturati indebitamente, Berna vuole vederci chiaro

Il Consiglio federale indagherà sugli abusi ed esigerà il rimborso degli importi non dovuti. Già avviate alcune azioni penali

(Keystone)
19 aprile 2023
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Nella sua seduta odierna, il Consiglio federale ha dichiarato di voler far luce sui casi di frode legate alle fatturazioni dei test Covid-19, emersi lo scorso anno, con lo scopo di recuperare gli importi percepiti illecitamente dai fornitori di prestazioni, che secondo le ultime indagini ammonterebbero complessivamente a 1,8 milioni di franchi.

L'esecutivo ha accolto oggi le richieste della Delegazione delle finanze delle Camere federali, che nel dicembre scorso aveva sollecitato il Consiglio federale a scardinare e prevenire i pagamenti ingiustificati nel quadro della fatturazione dei test Covid-19.

A tale scopo, è stato ora "realizzato un piano di lotta agli abusi" e al contempo, sono state condotte "analisi trasversali", come si legge nel comunicato odierno. Inoltre, "l'Ufficio federale della sanità pubblica ha già avviato azioni penali concernenti i test fatturati in eccesso".

Stando alla nota, si tratta di importi dell'ordine di 1,8 milioni di franchi. In settembre, il Controllo federale delle finanze aveva rimproverato alla Confederazione di non aver preso misure sufficienti contro gli abusi. Fra il 2020 e il 2021, Berna ha finanziato i costi per i test per un totale di 2,7 miliardi di franchi, che durante questo periodo i fornitori di prestazione hanno potuto fatturare direttamente alle casse malattia.

Lo scorso novembre, i media avevano rilevato che questi test venivano fatturati illecitamente in grande scala, senza però in parte mai essere stati eseguiti. L'associazione delle casse malattia Santésuisse aveva stimato un ammontare in gioco di circa 20 milioni di franchi

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