Svizzera

Garanzie statali per Ubs/Credit Suisse, la condizione del Ps

I socialisti approveranno i crediti urgenti soltanto se il Parlamento esigerà un nuovo regolamento immediato per evitare il ripetersi della storia

Il co-presidente del Ps Cédric Wermuth
(Keystone)

Berna – Il gruppo del Partito socialista alle Camere federali intende approvare le garanzie finanziarie della Confederazione, pari a 109 miliardi di franchi, per l'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS solo a una condizione: che il parlamento esiga un nuovo regolamento immediato affinché un caso come quello del CS non si ripeta.

È quanto deciso oggi dal gruppo parlamentare durante una riunione, secondo quanto riportano il "Tages-Anzeiger" e le sue testate gemelle nelle loro edizioni online. Il PS e il suo co-presidente Cédric Wermuth hanno twittato la notizia pubblicata dai giornali, confermandola. Wermuth ha citato il messaggio centrale aggiungendo che "non siamo pronti a chiudere gli occhi".

Dopo Pasqua l'Assemblea federale deciderà sui crediti d'impegno in una sessione speciale. Le Commissioni delle finanze di entrambe le Camere dicono sì. Si tratta di 100 miliardi erogati dalla Banca nazionale svizzera a Credit Suisse sotto forma di prestito coperto da garanzia federale nonché di una garanzia di 9 miliardi di franchi della Confederazione a UBS per ridurre i rischi derivanti dall'acquisizione di alcune attività potenzialmente in perdita.

Anche il gruppo parlamentare dell'UDC ha recentemente annunciato che approverà le garanzie federali solo a determinate condizioni. I democentristi vogliono un impegno vincolante da parte della Confederazione perché venga migliorata la regolamentazione bancaria "too big to fail".

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