Svizzera

Ubs, confermato il presidente Kelleher. Ma senza entusiasmi

Mandato rinnovato ma solo con l'89,9% dei voti: il peggior risultato fra chi si candidava a entrare nell'organo di sorveglianza della banca

Rieletto sì, ma senza ‘lode’
(Keystone)
5 aprile 2023
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L'assemblea generale di Ubs ha confermato Colm Kelleher alla presidenza del Consiglio di amministrazione della società, ma con il risultato peggiore fra chi si candidava a entrare nell'organo di sorveglianza. Il dirigente di nazionalità irlandese con studi a Oxford e trascorsi presso Morgan Stanley ha raccolto l'89,9% dei voti.

Per gli altri membri del Consiglio d'amministrazione il gradimento è stato invece maggiore, pari ad almeno il 94%. Il massimo favore è stato raccolto dal vicepresidente Lukas Gähwiler (97,2%), un manager svizzero che in passato ha anche lavorato a lungo per Credit Suisse.

Senza sorpresa è stato l'esito degli altri voti degli azionisti. In particolare è giunto il via libera con il 93,8% al discarico (cioè all'atto formale che mette i vertici al riparo da azioni di responsabilità) per l'esercizio scorso; come successo in passato è stata però fatta espressamente astrazione del contenzioso fiscale in Francia.

L'assemblea ha anche approvato (al 95,0%) un nuovo programma di riacquisto di azioni, per il periodo 2023-2025, che non sarà comunque per il momento attivato: come aveva già fatto sapere la responsabile delle finanze Sarah Youngwood l'istituto vuole avere maggiore chiarezza della situazione dopo l'acquisizione di Credit Suisse. Questo malgrado la banca sostenga che sarà ben capitalizzata anche dopo la fusione.

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