Svizzera

‘La Svizzera (e non solo lei) deve fare di più’

Anziane per il clima in udienza alla Corte europea dei diritti dell'uomo per perorare la loro causa in materia di cambiamenti atmosferici

In sintesi:
  • Le Anziane per il clima sollecitano un maggiore impegno della Confederazione in materia di cambiamenti climatici
  • Auspicato un inasprimento della politica climatica svizzera (in particolare in materia di emissioni di CO2 e gas a effetto serra)
  • Nata nell'autunno del 2016, l'associazione conta oggi oltre duemila sostenitrici in tutta la Svizzera
Di fronte alla Corte europea di Strasburgo
(Keystone)
28 marzo 2023
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In marcia su Strasburgo. E più precisamente lungo la Allée des Droits de l'Homme, con meta finale la Camera grande della Corte europea dei diritti dell'uomo. L'appuntamento è per domani, dove tra le 9.15 e le 11.30, nell'ambito delle udienze pubbliche, le delegate dell'associazione svizzera ‘Anziane per il clima’ presenteranno la loro vertenza legata ai cambiamenti climatici.

Il cambiamento del clima causa già oggi danni immensi. Minacciosi periodi di siccità, frane e inondazioni saranno presto la normalità se non agiamo subito, sottolineano le Anziane per il clima, secondo cui la Svizzera (come pure gli altri Paesi), malgrado le risultanze dei dati scientifici, non fa ancora abbastanza per prevenire i disagi provocati da questi eventi climatici. "Gli Stati stanno violando dei diritti fondamentali e sempre più persone in tutto il mondo intraprendono le vie legai. Si tratta di difendere un futuro vivibile, senza collasso climatico".

La denuncia

Con questa querela l'associazione intende chiedere alle autorità federali una correzione della politica climatica svizzera, visto che gli obiettivi e le misure climatiche attuali non sono sufficienti a limitare il surriscaldamento della terra a un valore innocuo. "Considerando che unicamente le persone con un interesse degno di protezione possono sporgere denuncia, ci siamo unite nell'associazione Anziane per il clima (KlimaSeniorinnen) – sottolineano le responsabili –, la forma associativa evita infatti una personalizzazione della procedura legale. ‘Anziane’ per il semplice motivo che le donne anziane soffrono particolarmente dei sempre più intensi e frequenti periodi di canicola. Siamo ovviamente consapevoli che anche uomini anziani, persone malate e bambini piccoli sono esposti alle nefaste conseguenze delle ondate di calura e degli altri effetti del cambiamento climatico. Incentrando però la nostra denuncia sulla comprovata maggiore incidenza della nocività su noi donne in età aumentiamo le possibilità di un successo della causa intentata, il che andrà a vantaggio di tutti noi".

La lunga strada per Strasburgo

Il cammino che porta l'associazione sui banchi della Camera grande della Corte europea dei diritti dell'uomo inizia nel 2016. È infatti nel novembre di quell'anno che le Anziane per il clima presentano al Consiglio federale, al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti e della comunicazione, all'Ufficio federale dell'ambiente e all'Ufficio federale dell'energia un'istanza per chiedere un inasprimento degli obiettivi climatici (in particolare in fatto di emissioni di CO2 e gas a effetto serra).

Di fronte alla non entrata in materia (per motivi formali) del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti e della comunicazione, nel maggio del 2017 l'associazione tenta la via del ricorso al Tribunale amministrativo federale, che tuttavia lo respinge nel dicembre dell'anno seguente. Nel gennaio 2019 parte allora il ricorso al Tribunale federale, ma l'esito (maggio 2020) è il medesimo. Fine della storia? Affatto, perché le Anziane per il clima sono decise più che mai a portare avanti la loro causa. E così nel maggio del 2020 iniziano a lavorare alla querela da presentare alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Marzo 2021, la querela supera il primo ostacolo e riceve un trattamento prioritario. La Svizzera però non ci sta, e quattro mesi dopo fa pervenire a Strasburgo una dichiarazione nella quale difende la sua politica di protezione del clima. Nei mesi successivi nove istituzioni internazionali e nazionali, nonché alcune persone individuali presentano alla Corte europea per i diritti dell'uomo quello che in termine tecnico viene definito un ‘intervento di terze parti’, a supporto della causa portata avanti dalle Anziane per il clima. Queste ultime nell'ottobre del 2021 presentano una replica alla dichiarazione della Svizzera, in cui ribadiscono la loro querela e le loro richieste. Sei mesi più tardi, nell'aprile dell'anno scorso, la Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo competente per il caso rinvia il tutto alla Camera grande, cui spettano i casi che sollevano gravi questioni di interpretazione o applicazione della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Ed è appunto qui che domani si giocherà il nuovo importante capitolo dell’associazione.

L'associazione

Nata nel novembre del 2016 a livello nazionale, l'associazione Anziane per il clima conta oggi oltre duemila sostenitrici in tutta la Svizzera. Ticino compreso, dove l'associazione è sbarcata qualche anno dopo e che ha in Norma Baretzi-Horisberger la sua ‘antenna’ per la Svizzera italiana.

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