Svizzera

Iniziativa sulla biodiversità, non serve un controprogetto

Per la Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati tale progetto sarebbe ‘inutile’

(Ti-Press)
22 marzo 2023
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Alla Svizzera non serve un controprogetto all'iniziativa biodiversità. È quanto stima la Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati (Capte-S), secondo cui tale progetto sarebbe inutile.

Con 6 voti contro 5 e un'astensione, la commissione ha deciso di non entrare in materia sul controprogetto indiretto del Consiglio federale, riferiscono in una nota odierna i servizi del parlamento. La maggioranza è convinta che nella Confederazione vi siano già le condizioni per fissare sufficienti superfici di particolare importanza per la biodiversità.

Insomma, giudica la Commissione dell'ambiente, già ora ci sono gli strumenti per soddisfare ampiamente i requisiti dell'Accordo quadro globale sulla biodiversità Kunming-Montreal. Tale intesa intende garantire entro il 2030 almeno il 30% delle superfici per la protezione e il promovimento della varietà di organismi viventi.

La maggioranza ritiene quindi poco vantaggioso istituire ulteriori condizioni quadro giuridiche. Inoltre, critica il fatto che il disegno presentato dall'esecutivo si spinga in alcuni punti addirittura oltre le richieste dell'iniziativa popolare e teme che gli interessi legati all'utilizzo – in particolare allo sviluppo della produzione di energia – non possano essere sufficientemente considerati. In conclusione, la commissione propone che il testo sia sottoposto a votazione popolare senza un controprogetto.

Una minoranza sottolinea per contro la necessità d'intervenire e pensa sia necessario un controprogetto per fissare le basi legali e il finanziamento della protezione e del promovimento della biodiversità, la cui crisi è ben chiara alla popolazione, si legge nel comunicato. È dunque importante agire rapidamente e in modo mirato.

Lo scorso mese di settembre, il Consiglio nazionale si è espresso sulla questione, preferendo all'iniziativa il controprogetto governativo, al quale ha però apportato alcune modifiche. L'Udc e parte del Centro si sono invece detti contrari a entrambi, temendo in particolare conseguenze negative per gli agricoltori. Spetterà ora alla Camera dei Cantoni chinarsi sul dossier.

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