Svizzera

Credit Suisse, i partenariati culturali restano ‘inalterati’

La crisi dell'istituto bancario ‘per il momento’ non dovrebbe intaccare gli impegni presi con gli enti culturali, fra cui figura il Masi di Lugano

Una quindicina le istituzioni culturali che si avvalgono del sostegno, non solo economico, di Credit Suisse
(Keystone)
20 marzo 2023
|

“Per il momento continueremo a mantenere inalterati i nostri partenariati esistenti”. Estremamente laconica è la presa di posizione di Credit Suisse, interpellata dal nostro giornale, circa il futuro dei partenariati culturali dopo gli avvicendamenti degli ultimi giorni. Una risposta che dice tutto e niente, soprattutto quel “per il momento” che lascia in sospensione.

In Ticino, dal 1992, nella lista degli enti sponsorizzati figura il Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano, meglio noto come Masi, che, interpellato, non ha rilasciato commenti.

Ampliando l’orizzonte, in Svizzera sono numerosi gli enti che da circa quarant’anni contano sull’impegno di Credit Suisse: lasciando le sponde del Ceresio e andando a nord troviamo, a Zurigo, l’Orchestra della Tonhalle, l’Opera, il Kunsthaus e lo Zurich Film Festival. E ancora, il Musikkollegium di Winterthur, il Stapfenhaus di Lenzburg, il Lucerne Festival, il Festival di San Gallo, l’Aargauer Kunsthaus, il Kunstmuseum di Berna, il Kunstmuseum di Basilea, la Fondazione dell’Hermitage a Losanna, l’Orchestra della Svizzera romanda e, ancora, i premi Credit Suisse Young Artist Award e Prix Credit Suisse Jeunes Solistes. STO

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE