Svizzera

La guerra in Ucraina avvicina gli elvetici alla Nato

Fra le maggiori minacce avvertite dagli svizzeri anche i cambiamenti climatici e le crisi finanziarie ed economiche

In guerra
(Keystone)
16 marzo 2023
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L’attacco militare della Russia all’Ucraina ha rafforzato l’idea di un avvicinamento della Svizzera alla Nato. Secondo la maggioranza della popolazione, il tutto è compatibile con la neutralità. I tre quarti vedono un futuro a tinte fosche per il mondo.

Per quel che riguarda la Svizzera, in gennaio l’81% aveva una visione positiva del futuro, cinque punti percentuali in meno rispetto allo stesso mese del 2022, prima dello scoppio della guerra, mostra lo studio "Sicurezza 2023" pubblicato oggi dall’accademia militare del Politecnico federale di Zurigo.

Come più grande minaccia per la Svizzera, i cittadini con il 42% hanno nominato guerre e conflitti, seguiti dai cambiamenti climatici (34%) e da crisi finanziarie ed economiche (31%).

Una maggioranza del 55% si è dichiarata favorevole a un avvicinamento alla Nato. Si tratta di dieci punti percentuali in più rispetto a un anno fa. Una risicata maggioranza sostiene che una tale mossa sarebbe compatibile con la neutralità. Parallelamente cala il sostegno all’autonomia militare.

Ampio sostegno a neutralità

Nonostante un calo di sei punti percentuali, il 91% degli intervistati continua a sostenere la neutralità, con una stretta maggioranza che chiede alla Confederazione di schierarsi politicamente, rimanendo però neutrale a livello militare. La quota di chi chiede prese di posizione chiare anche in guerra è cresciuta dal 18 al 27%.

Invariata, rispetto al giugno 2022, l’opinione sulle sanzioni nei confronti della Russia: tre quarti trovano le misure corrette e per il 70% sono conformi alla neutralità. Secondo un terzo degli intervistati, proprio a causa delle sanzioni la Svizzera non può offrire i suoi buoni uffici.

L’esercito è visto dal 78% delle persone come necessario, un dato superiore di 3 punti percentuali rispetto al gennaio 2022. I cittadini sono anche sempre più convinti dell’importanza di forze armate ben attrezzate.

Più fiducia negli Usa

La ricerca ha condotto l’ultima volta un’analisi sulla fiducia in altri Stati nel gennaio 2019. Rispetto ad allora è nettamente aumentata quella negli Stati Uniti. Rimane alta la fiducia nelle nazioni vicine, mentre cala quella nei confronti di Stati con regimi autoritari come Russia, Cina, Iran e Corea del Nord.

Con l’Unione europea la maggioranza continua a volere solamente relazioni economiche. Un’adesione è ben vista solo da una minoranza.

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