Svizzera

Test Covid ‘fantasma’ fatturati: chiesti maxi-rimborsi

Emerse anomalie durante una serie di verifiche in alcuni settori d’attività legati ai fornitori di prestazione. Contestato un importo di 1,5 milioni

(Keystone)
9 marzo 2023
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L’Ufsp ha costituito un gruppo di lavoro incaricato di valutare tutti i casi sospetti relativi ai test fatturati in maniera indebita, al fine di recuperare il denaro versato ingiustamente.

Lo scopo, viene sottolineato nella nota, è garantire che "il contribuente non subisca alcun pregiudizio finanziario nel rimborso dei test", che la Confederazione ha assunto fino alla fine del 2022.

Nel dettaglio, sono emerse anomalie durante una serie di verifiche effettuate in alcuni settori d’attività legati ai fornitori di prestazione. Per questo motivo sono state effettuate analisi più approfondite su fatturazioni eccessive di prestazioni tariffarie "colloquio dettagliato medico-paziente".

Come accennato, l’Ufsp ha emanato una decisione – ancora non cresciuta in giudicato – su un rimborso di fatture che sono state presumibilmente emesse indebitamente. L’importo contestato ammonta a 1,6 milioni di franchi.

In settembre, il Controllo federale delle finanze ha accusato la Confederazione di non aver preso abbastanza misure contro gli abusi. Fra il 2020 e il 2021 Berna ha finanziato i costi per i test per un totale di 2,7 miliardi di franchi. Lo scorso novembre, i media avevano rilevato che test fantasma venivano fatturati in grande scala. L’associazione delle casse malattia Santésuisse aveva stimato un ammontare in gioco di circa 20 milioni di franchi.

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