Svizzera

Dopo il ‘booster’ della pandemia, il commercio online cala

È la prima volta che il fatturato registra una flessione. ‘C’era da aspettarselo’, sottolinea il direttore di Handelsverband Patrick Kessler

Ma per il futuro le prospettive restano buone
(Keystone)
8 marzo 2023
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Dopo aver beneficiato di un boom sulla scia della pandemia, le vendite online nel 2022 hanno subìto per la prima volta un calo in Svizzera. Il fatturato è infatti sceso del 2,8% rispetto all’anno prima, attestandosi a 14,0 miliardi di franchi. I tre principali segmenti sono l’elettronica di consumo (3,1 miliardi), l’abbigliamento (2,3 miliardi) e gli alimentari (1,6 miliardi).

I dati sono stati diffusi dalla società di analisi di mercato GfK, che insieme alla federazione del commercio elvetico Handelsverband.swiss e alla Posta ha realizzato uno studio sul tema. Il giro d’affari del comparto, che era ancora di 10,2 miliardi di franchi nel 2019, era salito del 27% nel 2020 e di un ulteriore 10% nel 2021.

"Per la prima volta nella storia dell’e-commerce elvetico abbiamo osservato una contrazione delle vendite", ha affermato il direttore di Handelsverband.swiss Patrick Kessler nella conferenza stampa di presentazione della ricerca. La flessione è stata del 2,4% per i beni acquistati in Svizzera e del 5% per le merci provenienti dall’estero.

Dopo i due anni positivi con vendite record trainate dal coronavirus, le cifre per il 2022 non sono comunque una sorpresa, ha proseguito l’esperto. "E la quota dell’online sul totale delle vendite commerciali, pur essendo leggermente diminuita nell’intero 2022, ha già registrato una ripresa nella seconda metà dell’anno". È quindi improbabile che la tendenza positiva a lungo termine venga interrotta.

Gli acquisti online sono cresciuti di poco più di un terzo dal 2019, ma la quota di vendite provenienti da negozi internet stranieri ha ristagnato. Sono in particolare diminuiti gli acquisti diretti da fornitori asiatici: il rivenditore online Wish, ad esempio, ha perso tre quarti del suo fatturato lo scorso anno, ha sottolineato Kessler.

A suo avviso, il primo anno post-Covid dimostra che i consumatori non vogliono tornare alle vecchie abitudini. Gli stessi autori dello studio ipotizzano che il consumo online tornerà a crescere nel 2023. "Tuttavia è probabile che i tassi di progressione si assestino a una sola cifra percentuale nei prossimi anni", ha osservato Kessler. In effetti per quest’anno è atteso un incremento del 3-5%: in gennaio la progressione si è attestata al 3%.

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