L’imposta votata dal Consiglio degli Stati sarà tuttavia inferiore a quella delle sigarette tradizionali
Le sigarette elettroniche non sfuggono all’imposizione. Il Consiglio degli Stati ha dato il via libera al relativo progetto governativo. L’imposta sarà tuttavia inferiore a quella delle sigarette tradizionali. Il dossier passa al Nazionale.
Per quanto riguarda i dispositivi ricaricabili, e dunque utilizzabili più volte, saranno tassati solo i liquidi contenenti nicotina. L’aliquota d’imposta per questi prodotti sarà di 20 centesimi per millilitro, volutamente bassa per non scoraggiare i fumatori che vogliono smettere attraverso le sigarette elettroniche. La destra ha tentato invano di abbassarla ulteriormente.
L’aliquota d’imposta per le sigarette elettroniche monouso sarà invece di un franco per millilitro, indipendentemente dal fatto che contengano o meno nicotina. L’obiettivo è scoraggiare i giovani, i principali utilizzatori di questi dispositivi, dall’iniziare a fumare.
La sinistra ha tentato invano di sfruttare l’occasione per aumentare l’imposizione sui prodotti del tabacco da scaldare e sul tabacco da fiuto, prodotti non meno dannosi.