Svizzera

Penuria di medici: è deroga su autorizzazioni a esercitare

Gli Stati hanno accolto con 40 voti favorevoli e un’astensione la facilitazione per medici di famiglia, pediatri, psichiatri e psicoterapeuti

In sintesi:
  • Scarsità di dottori in quattro ambiti medici
  • Votata una deroga alla possibilità di esercitare
Non solo un cerotto
(Ti-Press)
2 marzo 2023
|

Medici di famiglia, pediatri, psichiatri e psicoterapeuti dell’infanzia e dell’adolescenza devono poter esercitare più facilmente in Svizzera in caso di comprovata scarsità di dottori in questi quattro ambiti medici. Dopo il Consiglio nazionale, anche gli Stati hanno accolto con 40 voti favorevoli e un’astensione, una deroga alle attuali condizioni per esercitare.

Attualmente ai professionisti stranieri viene imposto di lavorare per almeno tre anni in Svizzera, prima di poter esercitare in territorio elvetico. Secondo la Legge federale sulle assicurazioni malattie, a partire dal 1° gennaio 2022 i medici sono infatti tenuti a lavorare per almeno un triennio presso un istituto di formazione post-laurea elvetico riconosciuto, con lo scopo di garantire la qualità delle prestazioni e al contempo assicurarsi che il personale autorizzato a esercitare a carico dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie disponga delle dovute conoscenze relative al sistema sanitario vigente nel nostro Paese.

Pericolo di copertura insufficiente

Secondo diversi pareri pervenuti dai Cantoni, la disposizione attuale potrebbe causare una copertura sanitaria insufficiente soprattutto nel settore della medicina di base ambulatoriale. Per evitare uno scenario simile, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale ha depositato nel maggio del 2022 un’iniziativa parlamentare che chiede di allentare le disposizioni attuali, per evitare il rischio di penuria di medici, soprattutto in alcune regioni periferiche dove i dottori prossimi alla pensione faticano a trovare un successore.

Il progetto accolto dagli Stati completa la disposizione legale affinché, in caso di offerta sanitaria insufficiente, i Cantoni possano derogare alla norma che prevede i tre anni di attività obbligatori. Tale disposizione derogatoria è limitata nel tempo – fino al 2027 – e non deve rimettere sostanzialmente in questione l’obiettivo concernente la garanzia della qualità e dell’economicità delle prestazioni mediche. Anche il ministro della Sanità Alain Berset ha condiviso tale misura, facendo sovente riferimento al problema di contenere i costi sanitari.

Quattro ambiti medici

I "senatori" hanno inoltre giudicato importante che la disposizione si applichi soltanto a quattro ambiti medici, ovvero alla medicina generale, alla pediatria, alla psichiatria, nonché alla psicoterapia dell’infanzia e dell’adolescenza. Una proposta del centrista Charles Julliard chiedeva invece di non porre limiti alle specializzazioni interessate, sulla base della scarsità di medici di cui soffrono determinate regioni e cantoni periferici, dove mancano sia medici generici che, soprattutto, specialisti.

Julliard, sostenuto dal collega di partito, Beat Rieder, ha giustificato la sua proposta anche con la necessità di garantire un certo ricambio nelle zone discoste. Quando uno specialista chiude lo studio o cambia cantone, non sempre viene rimpiazzato, ha aggiunto, sottolineando che sovente questi professionisti preferiscono stabilirsi nelle vicinanze di un centro universitario. Quanto ai costi, Julliard ha assicurato che una maggiore apertura non avrebbe causato un’impennata delle spese, giacché i Cantoni hanno tutto l’interesse a mantenere i costi sotto controllo.

Un argomento che non ha convinto il plenum che ha respinto la sua proposta per 30 voti a 11, facendo proprie le riflessioni di Berset, secondo il quale la regola dei tre anni è stata proprio adottata per evitare un’esplosione dei costi sanitari. Le eccezioni, insomma, devono rimanere tali. È assodato, ha sottolineato il consigliere federale, che a un aumento dell’offerta segue un incremento dei costi e quindi dei premi malattia.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE