Svizzera

Giù l’Iva per tamponi e assorbenti. E tolta per i servizi Spitex

Adeguandosi al Nazionale, il Consiglio degli Stati ha invece deciso l’assoggettamento alle piattaforme estere che vendono articoli per conto terzi

(Depositphotos)
28 febbraio 2023
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Tutte le prestazioni delle organizzazioni Spitex, che siano di utilità pubblica o a scopo di lucro, vanno esentate dall’Iva. Lo ha stabilito oggi, per 20 voti a 18, il Consiglio degli Stati affrontando la revisione parziale della Legge sull’Iva.

Adeguandosi al Nazionale, i ‘senatori’ hanno poi approvato l’idea di imporre un’aliquota ridotta – 2,5% invece del 7,7% – a tamponi e assorbenti e di sottoporre all’Iva le piattaforme estere che vendono articoli per conto terzi. Il dossier ritorna al Nazionale per le divergenze.

In merito allo Spitex, una minoranza guidata da Carlo Sommaruga (Ps/Ge) avrebbe preferito ribadire la situazione attuale, confermata in prima lettura dal Nazionale, anche per non creare nuove eccezioni al sistema di riscossione di questa tassa, rendendolo ancora più complicato di quanto non sia già oggi. Sommaruga ha giustificato la sua proposta di minoranza col fatto che le organizzazioni Spitex di utilità pubblica garantiscono un servizio universale a differenza delle organizzazioni private che possono anche rifiutarsi di assumere determinati compiti perché giudicati poco redditizi.

Una maggioranza ha tuttavia voluto estendere l’esclusione dall’imposta nel settore delle prestazioni di aiuto e cure a domicilio, sostenendo che tali associazioni, benché private, non operano a scopo di lucro. Toccherà quindi alla Camera del popolo ritornare su questo punto della legge, come auspicato da diversi "senatori", affinché sbrogli la matassa.

Oltre a questo punto, la Camera dei Cantoni ha anche stabilito di equiparare, per quanto riguarda l’imposizione, le prestazioni fornite dalle agenzie di viaggio straniere con quelle con sede in Svizzera. L’esenzione dall’Iva deve valere per tutte le agenzie, per non svantaggiare quelle attive sul territorio della Confederazione.

Per i servizi forniti in streaming, il plenum ha deciso che il luogo della prestazione di servizi sia definito come il luogo in cui tali attività sono effettivamente svolte. I "senatori" si sono poi detti contrari a consentire il riporto del pagamento dell’imposta a tutti gli importatori assoggettati all’imposta.

Igiene intima e piattaforme

Al pari del Consiglio nazionale, gli Stati hanno accolto tacitamente l’idea di introdurre un’aliquota ridotta per gli assorbenti. Concretamente, tali articoli dovrebbero essere tassati con un’aliquota del 2,5%. Tra gli articoli soggetti al tasso ridotto attualmente ci sono tutti i prodotti alimentari, i medicinali, giornali, riviste e libri.

Adeguandosi alla Camera del popolo, il Consiglio degli Stati ha deciso di sottoporre all’Iva le piattaforme online estere che vendono a nome di terzi. Attualmente, infatti, portali online come AliExpress, Wish e JD sfuggono a questo balzello poiché, dal punto di vista della legislazione fiscale, non figurano come venditori diretti, bensì come intermediari. Ciò svantaggia le piattaforme di vendita svizzere che invece devono pagare tale tributo.

La revisione di legge si propone quindi di parificare attori elvetici ed esteri. Per farlo il governo ha proposto due misure: da un lato chiede l’obbligo di fornire informazioni per questi portali, e dall’altro prevede l’introduzione di un obbligo di rendiconto inerente all’Iva per le piattaforme di vendita per corrispondenza.

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