L’abbassamento della velocità rallenta i bus, e rende necessari ulteriori investimenti al fine di mantenere attrattivo il servizio
Le misure di moderazione del traffico e le zone con un limite massimo di velocità di 30 km/h hanno conseguenze negative per i mezzi pubblici e aumentano i loro costi di investimento. Lo rileva oggi l’Unione dei trasporti pubblici, chiedendo interventi.
Negli ultimi 20 anni la percentuale di svizzeri che vive in aree urbane ha toccato l’80%, rileva l’Unione dei trasporti pubblici, aggiungendo che le autorità stanno cercando di rendere le città più piacevoli e di promuovere la mobilità dolce. Tutto ciò crea però grandi sfide per il trasporto pubblico e provoca conflitti d’uso.
Le zone a 30 km/h, per esempio, rallentano il ritmo dei trasporti pubblici, che può essere garantito solo con più veicoli e conducenti. I tempi di percorrenza si allungano rendendo i mezzi pubblici meno attraenti per i clienti e anche più costosi, prosegue l’Unione dei trasporti pubblici. Queste zone hanno inoltre la particolarità di avere la precedenza generalizzata da destra, ciò che rallenta ulteriormente il traffico.
Un altro ostacolo menzionato in una nota dall’Unione dei trasporti pubblici è l’autorizzazione alla circolazione delle biciclette in alcune corsie riservate agli autobus. Anche questa convivenza rallenta il ritmo dei mezzi pubblici, ma mette pure in pericolo i ciclisti, aumentando oltretutto lo stress per gli autisti, si rammarica l’Unione dei trasporti pubblici.
Queste sfide hanno un effetto doppiamente negativo sul trasporto pubblico, sia per la perdita di efficienza operativa che per l’aumento dei costi di investimento e di esercizio. In altre parole, il trasporto pubblico sta diventando meno attraente e più costoso.
L’Unione non respinge il principio di introdurre misure di moderazione del traffico per migliorare la qualità della vita, ma sottolinea che il trasporto pubblico ha bisogno di spazio sufficiente e buone condizioni per garantire puntualità, affidabilità, qualità e attrattiva, che sono sinonimi di mobilità urbana sostenibile.
L’Unione dei trasporti pubblici chiede pertanto che si intervenga per garantire la presenza di corsie di marcia sufficientemente larghe e senza dossi. Auspica inoltre che le zone a 30 km/h siano un’eccezione sulle strade principali e che le aziende di trasporto siano coinvolte nella loro pianificazione.
Per l’Unione dovrebbe anche essere modificata l’attuale regola di precedenza nelle zone a 30 km/h e non dovrebbe più essere consentito ai ciclisti di circolare sulle corsie per gli autobus. Per questo – secondo l’Unione dei trasporti pubblici – è necessario incoraggiare la costruzione di piste o corsie ciclabili separate.
Infine, per continuare a essere parte della soluzione nelle strategie climatiche ed energetiche delle autorità, il trasporto pubblico su strada deve decarbonizzare rapidamente le proprie flotte di veicoli. L’Unione dei trasporti pubblici chiede quindi buoni finanziamenti e procedure di pianificazione e autorizzazione semplici a livello comunale, cantonale e federale.