Svizzera

Il Nazionale vuole più libertà di stampa sui casi di riciclaggio

Sì a una mozione che chiede che i giornalisti non siano scoraggiati da pesanti sanzioni se lavorano in buona fede su temi legati alla piazza finanziaria

(Keystone)
27 febbraio 2023
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I giornalisti svizzeri non dovrebbero temere procedimenti penali se indagano su casi di riciclaggio di denaro. Il Consiglio nazionale ha approvato oggi con 113 voti contro 78 e una astensione una mozione della sua Commissione dell’economia e dei tributi (Cet-N) che chiede più libertà di stampa sui temi concernenti la piazza finanziaria.

La mozione prende spunto dall’inchiesta di respiro internazionale denominata "Suisse Secrets" che ha messo in luce la scarsa chiarezza in relazione alla portata giuridica della Legge sulle banche. I giornalisti svizzeri si sono astenuti dal partecipare all’indagine sul Credit Suisse per timore di incappare in un procedimento penale.

Un fatto rilevato anche dalla relatrice delle Nazioni Unite Irene Khan che ha criticato la normativa in vigore parlando di "criminalizzazione del giornalismo". La trasmissione di alcuni dati bancari è infatti punibile con pesanti sanzioni. I giornalisti sono quindi dissuasi dall’utilizzarli oppure ricorrono all’autocensura per evitare eventuali guai giudiziari.

La Cet-N ha quindi presentato una mozione in cui si chiede al governo di valutare se la legge debba essere modificata. Se anche gli Stati sosterranno l’atto parlamentare, l’esecutivo dovrà garantire che la libertà di stampa non sia scoraggiata da sanzioni penali quando i giornalisti lavorano in buona fede.

Durante le discussioni una minoranza composta principalmente da deputati Udc e del Centro si è opposta alla mozione poiché teme una violazione della privacy dei clienti.

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