Risultato sostanzialmente stabile l’anno scorso per il colosso della vendita (+3 milioni rispetto ai dodici mesi precedenti)
Risultato sostanzialmente stabile nel 2022 per Coop: stando ai dati diffusi oggi il colosso del commercio al dettaglio ha realizzato un utile di 562 milioni di franchi, 3 milioni in più dei dodici mesi precedenti. Il fatturato – già comunicato in precedenza – si è attestato a 34,2 miliardi, in progressione del 7,3%.
Il gruppo ha mostrato stabilità in un contesto economico difficile, caratterizzato da costi d’esercizio in aumento, si legge in un comunicato odierno. Questi incrementi di costi, pari a circa 250 milioni di franchi, "sono stati sostenuti da Coop stessa a carico dell’utile e non sono stati trasferiti alla clientela", affermano i vertici. "Nonostante la pressione dei costi, Coop ha continuato a investire nell’ampliamento dell’assortimento Prix Garantie e nella riduzione dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda frutta e verdura".
Entrambi i pilastri su cui si fonda il gruppo, commercio al dettaglio, da una parte, e commercio all’ingrosso nonché produzione dall’altra, hanno guadagnato terreno: il primo segna proventi per 19,9 miliardi (+300 milioni), il secondo 15,7 miliardi (+2,0 miliardi). I supermercati hanno visto le vendite attestarsi a 11,6 miliardi, un dato superiore del 9% al 2019 pre-Covid, ma inferiore ai due anni della pandemia. Nell’ambito del commercio online sono stati realizzati ricavi per 5,0 miliardi, circa 1,2 miliardi in più del 2021.
Importante rimane anche la presenza di Coop nel segmento dei prodotti sostenibili: il comparto ha raggiungo 6,2 miliardi, con un incremento del 6,5%. Coop sostiene di disporre dell’assortimento più ampio in questo contesto, con circa 20’900 articoli: "Rimane quindi leader incontrastato sul mercato svizzero", osserva la dirigenza.
A livello operativo il conglomerato ha realizzato un utile Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) di 2,2 miliardi, in flessione rispetto a 2,4 miliardi del 2021, ma superiore ai 2,0 miliardi del 2019. Un’evoluzione analoga è stata osserva per il risultato operativo Ebit, sceso da 905 a 843 milioni; il relativo margine (rapporto fra Ebit e ricavi) si è contratto dal 2,9% al 2,5%.
Alla fine di dicembre Coop – che, oltre ai supermercati e ai ristoranti Coop, comprende parecchie altre società, le cui principali sono Jumbo, Interdiscount, Fust, Transgourmet e Bell – impiegava 94’800 persone, quasi 300 in più rispetto a un anno prima, per un totale di 82’000 posti di lavoro. I punti vendita erano 2’633.
A livello complessivo il gruppo, con le sue vendite per 34,2 miliardi, supera Migros, che ha messo a referto 30,1 miliardi nel 2022. Se si calcolano però i ricavi del commercio al dettaglio in senso stretto Migros scavalca Coop: 23,1 miliardi contro 19,9 miliardi.
Coop è il nome con cui viene chiamata dagli anni 70 l’Unione svizzera delle cooperative di consumo, fondata nel 1890. Nell’ambito di tre progetti (realizzati nel 1969, 1979 e 1986) le oltre 400 società in seno all’Unione svizzera delle cooperative di consumo furono raggruppate dapprima in 15 cooperative regionali (1998) e poi in una sola (2001); i punti vendita vennero ridotti di numero, ma ampliati di superficie. Il marchio Coop è stato registrato nel 1914.