elezioni cantonali

Inizia male per i Verdi l’anno elettorale

Gli ecologisti perdono seggi nei legislativi di Zurigo e Basilea-Campagna. Risultati confortanti, in chiave ‘federali’, per Centro e Verdi liberali.

Le elezioni cantonali zurighesi sono considerate un test in vista delle federali del 22 ottobre
(Keystone)
12 febbraio 2023
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Niente da fare per i socialisti zurighesi, che ambivano a raddoppiare la loro presenza nel zurighese. Tutti e sette i consiglieri di Stato – compresa Silvia Steiner (Centro), nel mirino del Ps – sono stati rieletti già al primo turno. Il governo cantonale rimane dunque formato da due rappresentanti dell’Udc, una del Plr, una del Ps, un Verde, una del Centro e un senza partito. Nel Gran Consiglio, al termine di un testa a testa fra la ‘alleanza climatica’ – maggioritaria nell’ultima legislatura – e il campo borghese, che quattro anni fa era finito in minoranza, il ‘blocco’ formato da Verdi, Verdi liberali (Pvl), Ps, Lista alternativa (Al) e Partito evangelico (Pev) ha mantenuto per un soffio la maggioranza. Bassa la partecipazione al voto (34,9%), benché in crescita dell’1,6% rispetto a quattro anni or sono.

Fallito l’assalto socialista

La responsabile del Dipartimento educazione Silvia Steiner (Centro) – la cui poltrona era considerata traballante – si piazza al sesto posto con oltre 146mila schede, distaccando di un migliaio di voti la responsabile dell’economia Carmen Walker Späh (Plr).

Primo degli eletti è risultato il responsabile della sicurezza Mario Fehr (senza partito) con quasi 193mila preferenze, che grazie al ‘divorzio’ in corso di legislatura dal Ps ha potuto raccogliere, nell’elezione maggioritaria, consensi anche da elettori dei partiti borghesi. Seguono al secondo e terzo posto, distaccati di oltre 10mila schede, i due rappresentati dell’Udc Natalie Rickli (sanità) e Ernst Stocker (finanze). Quarto posto, con quasi 162mila preferenze, per il Verde Martin Neukom (costruzioni). Distaccata di altre 13mila schede, la responsabile della giustizia Jacqueline Fehr (Ps).

Nulla da fare invece per la seconda candidata del Ps Priska Seiler Graf: la consigliera nazionale, alla quale i sondaggi davano qualche chance di contendere il seggio alla consigliera di Stato del Centro, si è piazzata ottava a quasi 25mila schede di distanza dall’ultima eletta.

‘Alleanza climatica’, per un soffio

Per quanto riguarda il Gran Consiglio, Verdi, Pvl, Ps, Al e Pev hanno conservato la maggioranza: con 91 seggi su 180, due in più di Udc, Plr, Centro e Unione democratica federale (Udf) messi assieme.

Grande sconfitta quattro anni fa (quando perse 5,6 punti percentuali), l’Udc avanza ora di 0,5 punti al 24,9% delle preferenze. La crescita è tuttavia inferiore rispetto alla prima proiezione, che dava i democentristi in avanti di 1,6 punti. Sul fronte opposto, i principali perdenti sono i Verdi, in calo di 1,5 punti al 10,2%. La Lista alternativa scende a sua volta di 0,5 punti al 2,5%, mentre il Ps rimane fermo al 19,3%.

In termini di seggi, l’Udc sale a 46 (+1). Seguono il Ps con 36 (+1), il Plr con 29 (invariato), il Pvl con 24 (+1) e i Verdi con 19 (-3). Dopo la fusione fra Ppd e Pbd, l’Alleanza del Centro sale a sua volta al 6% delle preferenze (+0,2 punti) e a 11 seggi (+3). Fanalini di coda il Pevcon 7 seggi (-1), la Lista alternativa con 5 (-1) e l’Udf con 4 (-1).

Hans-Ulrich Bigler, ancora per poco direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam), non è riuscito a entrare nel Legislativo. Il 64enne ex consigliere nazionale del Plr era in lista per l’Udc. Il noto avvocato Valentin Landmann, 72 anni, da quattro in Gran Consiglio per l’Udc, non è stato rieletto. Fa invece la sua entrata nel Legislativo – con la casacca del Pvl – la ex consigliera nazionale socialista e municipale di Winterthur Chantal Galladé.

A Basilea-Campagna il Pev fa lo sgambetto all’Udc

Sorpresa nelle elezioni cantonali a Basilea-Campagna, dove Thomi Jourdan, del piccolo Partito evangelico (Pev), ha conquistato una poltrona in governo a spese dell’Udc. Jourdan è il primo esponente evangelico in un esecutivo cantonale. Riconfermati i quattro consiglieri di Stato uscenti che si ripresentavano: Kathrin Schweizer (Ps), Monica Gschwind (Plr), Isaac Reber (Verdi) e Anton Lauber (Centro).

Thomi Jourdan, municipale di Muttenz (Bl), ha superato la consigliera nazionale Sandra Sollberger dell’Udc, con la quale i democentristi speravano di confermare il seggio di Thomas Weber, che ha lasciato l’incarico dopo dieci anni di governo. Il 48enne, economista e diretto di un’azienda con una trentina di collaboratori, era già stato candidato nel 2013 in un’elezione suppletiva in cui era stato superato dall’attuale capo del Dipartimento delle finanze Anton Lauber (Centro). Quest’ultimo ha ottenuto in queste elezioni il miglior risultato con oltre 41mila voti. Segue, distaccato di 4mila schede, il Verde Isaac Reber, davanti alla socialista Kathrin Schweizer (Ps) e alla liberale-radicale Monica Gschwind, che hanno ottenuto 8mila preferenze in più del neoeletto Thomi Jourdan.

La sinistra esce invece con le pive nel sacco dall’elezione del Gran Consiglio. Ps e Verdi hanno perso due seggi a testa, tre dei quali sono andati ai Verdi liberali, mentre il quarto se lo è aggiudicato il Centro. Il partito più importante del cantone diventa così l’Udc, che con i suoi 21 seggi (dato invariato) scavalca il Ps, che ottiene 20 mandati (-2). Seguono Plr (invariato a 17), Verdi (-2 a 12), Centro (+1 a 10), Verdi liberali (+3 a 6) ed evangelici (invariato a 4).

Come quella di Zurigo, anche l’elezione basilese può essere considerata un test in vista delle ‘federali’ del 22 ottobre.

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