Svizzera

La disoccupazione ‘Seco’ sale al 2,2%, il Ticino al quinto posto

I dati della Segreteria di Stato per l’economia non includono chi ha esaurito il diritto a ricevere le prestazioni o si trova a beneficio dell’assistenza

(Ti-Press)
7 febbraio 2023
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La disoccupazione torna a salire in Svizzera, seppur lievemente: in gennaio il numero dei senza lavoro ha superato la quota dei 100’000, per la prima volta dall’aprile dell’anno scorso, e il tasso di chi non ha un impiego si è attestato al 2,2%, anche in questo caso ai massimi da nove mesi. Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) il numero dei disoccupati iscritti agli uffici regionali di collocamento (Urc) è salito a 100’776, vale a dire 3’835 in più di dicembre, ma 21’492 in meno di gennaio 2022. La quota sul totale degli occupati è leggermente cresciuta rispetto al 2,1% di dicembre, scendendo invece dal 2,7% di dodici mesi prima.

A titolo di confronto, nel momento più critico della pandemia (gennaio 2021) erano stati registrati 170’000 senza lavoro, con un tasso al 3,7%. Le quote registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, che risale al gennaio 2004, quello più contenuto è l’1,9% osservato nel 2022 in settembre e ottobre.

Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione – che spesso suscitano un acceso dibattito, in particolare in Ticino – non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell’assistenza. Gli indicatori si basano inoltre sulle persone effettivamente iscritte all’Urc: la definizione di disoccupato è quindi diversa da quella dell’Ufficio internazionale del lavoro (Ilo), che opera attraverso sondaggi.

In Ticino nel gennaio 2023 il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,0% (+0,2 punti rispetto a dicembre, -0,3 su base annua), nei Grigioni all’1,2% (+0,1 e -0,2). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%. Con un tasso del 3,8% il primato negativo spetta a Ginevra, seguono Giura (3,6%) e Vaud (3,5%); oltre il 3% è anche Basilea Città (3,1%). Con un tasso dello 0,6%, Appenzello Interno e Obvaldo sono invece i cantoni con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all’1,8%, un po’ meno della media nazionale.

Il Ticino è al quinto posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4’978 disoccupati (+321 mensile, -494 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 1’257 (+97 e -266).

Tornando all’ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è aumentato di 266 unità rispetto a dicembre a un totale di 9’039, cioè 1’361 persone in meno che un anno prima. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 2,0%, stabile sul mese e in flessione di 0,3 punti sull’anno. I lavoratori ultra 50enni sono al 2,1% (stabile e -0,6). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli Urc da oltre un anno) erano 13’603, il 3,7% in meno di dicembre e il 53,2% in meno di dodici mesi prima: per la precisione si trattava di 108 giovani, 6’007 25-49enni e 7’393 ultra 50enni.

Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell’1,5% (+0,1 mensile, -0,3 annuo), gli stranieri del 4,1% (+0,2 e -0,7). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per i bulgari (8,3%), gli africani (7,8%) e i rumeni (7,0%). L’Ue è al 3,6%. Riguardo ai principali Paesi confinanti, la Francia è al 4,2%, l’Italia al 3,8% e la Germania al 2,2%.

Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d’impiego registrate nel mese scorso erano 169’516, l’1,0% in più di dicembre e il 18,1% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 51’810 (+3’337 mensile e -6’602 annuo).

I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di novembre (ultimo dato disponibile), che risulta praticamente quasi sparito: ha infatti colpito solo 1’536 persone in 8 aziende. Sempre in novembre 6’602 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione.

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