Svizzera

Si apre una settimana di fuoco per Alain Berset

‘Coronaleaks’, le Commissioni della gestione del parlamento decidono il da farsi. E il presidente della Confederazione dovrà spiegarsi in governo

Berset nell’imbarazzo dopo le indiscrezioni
(Keystone)
22 gennaio 2023
|

Dieci giorni fa la ‘Schweiz am Wochenende’ ha rivelato che, durante la fase acuta della pandemia (2020 e 2021), l’ex capo della comunicazione di Alain Berset, Peter Lauener, riforniva regolarmente Marc Walder, Ceo di Ringier (editore fra l’altro del ‘Blick’), di informazioni confidenziali sulle misure di lotta al coronavirus che il Consiglio federale si accingeva a discutere. Da allora i cosiddetti ‘Coronaleaks’ stanno mettendo in serio imbarazzo il presidente della Confederazione. Minacciando anche di innescare una crisi istituzionale dalle conseguenze non ancora prevedibili. I principali interrogativi restano gli stessi: il responsabile del Dipartimento federale dell’interno (Dfi) sapeva di queste regolari indiscrezioni? Se sì, perché non le ha fermate? E l’obiettivo era forse quello di mettere sotto pressione (mediatica) il Consiglio federale, spingendolo ad avallare i suoi piani ormai di dominio pubblico? Sabato il settimanale di Ch-Media ha gettato benzina sul fuoco, pubblicando altri estratti delle "e-mail che lasciano dubitare dell’ignoranza di Berset". In una di queste – spedita il 6 novembre 2020 da Lauener – si legge: "Cordiali saluti anche dal consigliere federale Berset".

I vertici del Ps intanto serrano i ranghi, addirittura contrattaccano. Berset continua a godere della fiducia del suo partito; nonostante i rimproveri, ha senza dubbio fatto «un lavoro eccellente» durante la pandemia; e in un anno elettorale, la concorrenza politica sta già facendo campagna contro il Partito socialista. In questi termini il copresidente Cédric Wermuth si è espresso sabato alla ‘Samstagsrundschau’ di Radio Srf. In seno alla base, però, la realtà sarebbe "un’altra". È quantomeno ciò che ha appurato la ‘Nzz am Sonntag’ incontrando negli scorsi giorni i militanti delle sezioni argoviese e di Grenchen, nel Canton Soletta. ‘Il sostegno ad Alain Berset nel partito cala, ha titolato il domenicale.

Anche in parlamento sembrano diffondersi scetticismo e sconcerto. In dicembre Berset era stato eletto presidente della Confederazione con soli 140 voti. Sono stati soprattutto parlamentari di Udc e Plr a negargli il sostegno. A fine anno, dopo le elezioni del 22 ottobre, è in programma il rinnovo integrale del Consiglio federale. Per il friburghese – che i sondaggi negli ultimi anni hanno sempre dato tra i consiglieri federali più amati dalla popolazione – le cose potrebbero mettersi male. Secondo la ‘SonntagsZeitung’, starebbe perdendo consensi anche al Centro.

Materiale probatorio sigillato, decisione a breve?

Sul fronte giudiziario non si muove granché. Lauener (per il quale vale la presunzione di innocenza) aveva chiesto che le e-mail e i dispositivi sequestratigli da Peter Marti venissero sigillati, in modo che il procuratore federale straordinario non li potesse utilizzare nell’inchiesta aperta a suo carico per presunta violazione del segreto d’ufficio (invece Berset, lo ricordiamo, non è indagato). Spetta al Tribunale per i provvedimenti coercitivi di Berna stabilire se il materiale probatorio raccolto da quest’ultimo debba essere sbloccato o no. Per la ‘SonntagsZeitung’, una decisione in merito non dovrebbe tardare. Qualsiasi essa sia, potrà comunque essere impugnata fino al Tribunale federale. Per cui potrebbe passare ancora molto tempo prima di giungere a una sentenza definitiva.

Intanto, l’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (Av-Mpc) ha confermato sempre alla ‘SonntagsZeitung’ di essere alla ricerca di una persona alla quale affidare il compito di chiarire come informazioni confidenziali provenienti dall’inchiesta di Peter Marti siano potute finire nelle mani della ‘Schweiz am Wochenende’. Si tratterebbe del terzo procuratore federale straordinario all’opera. Marti, incaricato all’origine di far luce sul caso Crypto, a un certo punto ha esteso la sua inchiesta alle indiscrezioni fatte filtrare dal Dfi al ‘Blick’. Poi in dicembre, dando seguito a una denuncia sporta da Lauener, l’Av-Mpc ha incaricato un altro procuratore straordinario di stabilire se Marti sia andato oltre le sue prerogative.

Commissioni della gestione al lavoro

I parlamentari vogliono vederci chiaro. Se ne occuperanno tra domani e martedì le Commissioni della gestione (Cg) di entrambe le Camere. Stando alla ‘Nzz am Sonntag’, diversi membri della Cg – non solo dell’Udc e del Plr, anche del Centro – sarebbero convinti che il consigliere federale non potesse non sapere quel che faceva il suo collaboratore più stretto. Tanto più che le anticipazioni del ‘Blick’ – e, in misura minore, dei quotidiani di Tamedia – erano quasi pane… settimanale.

Un’inchiesta penale è in pieno svolgimento. Si tratterà dunque anzitutto di decidere se attendere che questa faccia il suo corso, oppure se avviare in tempi brevi un’indagine parlamentare parallela a quella svolta da Marti. Altro aspetto da chiarire: in quest’ultimo caso, fin dove potrà spingersi l’organo di vigilanza parlamentare? Ad esempio: i suoi membri potranno avere accesso alle e-mail tra Lauener e Walder, come vorrebbe il consigliere nazionale Alfred Heer (Udc/Zh), uno dei pochi parlamentari ad aver chiesto finora le dimissioni di Berset?

E mercoledì in Consiglio federale

Il friburghese dovrà presto rendere conto anche ai suoi colleghi di governo. Nei giorni scorsi, al Wef di Davos, i consiglieri federali Karin Keller-Sutter e Ignazio Cassis hanno lasciato intendere che la questione verrà presto tematizzata in seno all’esecutivo. La quantità e la frequenza delle e-mail scambiate tra il Dfi e Walder ha "scioccato" diversi consiglieri federali, ha detto alla ‘Schweiz am Wochenende’ una non meglio precisata fonte "vicina al Consiglio federale". Stando al domenicale, tutti i sei membri del governo presenti al Wef di Davos (unica assente: Elisabeth Baume-Schneider) pretendono chiarimenti dal friburghese. La seduta settimanale del Consiglio federale è in programma come sempre mercoledì mattina.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE