La Direzione dello sviluppo e della cooperazione sta valutando come impiegare al meglio il budget di 30 milioni di franchi
La Svizzera resta impegnata in Afghanistan nonostante il divieto per le donne locali di lavorare per organizzazioni non governative. La Direzione dello sviluppo e della cooperazione sta valutando come impiegare al meglio il budget di 30 milioni di franchi.
"Ora, nel momento più difficile, hanno più che mai bisogno di noi", afferma la responsabile Patricia Danzi in un’intervista concessa alla "NZZ am Sonntag". È possibile che una parte dei fondi venga ora utilizzata maggiormente nelle regioni in cui fuggono gli afghani, ad esempio in Pakistan. "Il nostro ufficio continuerà a lavorare da questo Paese: il ritorno a Kabul dipende da condizioni quali voli commerciali regolari e un’assistenza medica funzionante".
L’edificio nella capitale afghana è ancora in piedi. Stando a Danzi "i talebani hanno appeso un foglio alla porta su cui è scritto che non si può entrare nella nostra missione diplomatica".