Svizzera

Albert Rösti non esclude il sostegno alle centrali nucleari

Il neo consigliere federale conta sull’‘apertura alla tecnologia’. Cambio di politica nella politica energetica? Se ne saprà di più ‘tra qualche mese’.

Prima apparizione davanti ai rappresentanti del settore
(Keystone)
18 gennaio 2023
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Berna – Il consigliere federale Albert Rösti è per l’«apertura alla tecnologia» per quanto riguarda la produzione di energia elettrica in Svizzera. Non si sa quali tecnologie saranno sviluppate nei prossimi 20 o 30 anni, ha affermato il neo ministro dell’energia mercoledì al Congresso svizzero dell’elettricità che si svolge oggi e domani a Berna.

Per quanto riguarda le centrali nucleari, ha dichiarato: «Oggi parliamo di una durata di vita di 60 anni». Ciò significa che la centrale nucleare di Leibstadt dovrebbe poter rimanere collegata alla rete per altri 20 anni. Il consigliere federale bernese spera che possano essere coperti i necessari costi aggiuntivi per l’ammodernamento delle centrali nucleari svizzere. In caso contrario, l’Ufficio federale dell’energia (Ufe) valuterà in che misura sia possibile fornire un sostegno. Rösti non ha voluto fare alcuna promessa. Tuttavia, a suo parere è importante che le centrali esistenti «siano in grado di funzionare» per la loro durata di vita e non vengano spente «con inutile anticipo».

Nel 2017 il popolo ha votato a favore dell’abbandono del nucleare: la revisione della legge sull’energia, adottata col 58% dei voti, prevede che la durata di vita degli impianti non sarà limitata finché questi saranno sicuri. Tuttavia, la costruzione di nuovi reattori nucleari è vietata.

Concentrarsi sull’aumento della produzione

Alla domanda del moderatore se avesse in mente un cambio di paradigma nella politica energetica, Rösti ha risposto in modo pacato: «Aspetti un po’». Fa parte della politica che un nuovo ministro stabilisca una o due priorità in modo diverso. Sarà lieto di dire di più su questo argomento «tra qualche mese».

Nel frattempo bisogna concentrarsi sugli aspetti non controversi: un rapido aumento della produzione nazionale di elettricità, puntando in particolare sull’espansione del fotovoltaico e dell’idroelettrico. Necessari anche un ampliamento delle capacità di stoccaggio e l’espansione della rete elettrica.

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