Svizzera

Due insegnanti su tre sono stati vittime di violenza

Nella Svizzera interna l’organizzazione di categoria chiede misure preventive e un migliore sostegno alla rete dei docenti

La paura fra i banchi
16 gennaio 2023
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Linguaggio offensivo dei genitori, minacce dagli alunni e mobbing da parte dei colleghi di lavoro: uno studio condotto nella Svizzera tedesca mostra che due insegnanti su tre hanno subito una forma di violenza negli ultimi cinque anni. La loro organizzazione di categoria chiede misure preventive e un migliore sostegno.

In base allo studio presentato a Zurigo dall’associazione mantello degli insegnanti svizzeri (Dachverband Lehrerinnen und Lehrer Schweiz), nella maggior parte dei casi le violenze sono esercitate da genitori (36% dei casi) e dagli alunni (34%). Nel 15% dei casi i responsabili sono invece altri insegnanti e nell’11% la direzione della scuola.

Se è vero che la violenza contro gli insegnanti non è un vero tabù e che le persone colpite possono di solito confidarsi con qualcuno, troppo spesso tutto si limita a un "supporto morale", scrive l’associazione che conta 21 sezioni nei cantoni almeno in parte tedescofoni.

Ombudsman e piani di intervento

Pur riconoscendo che già esistono azioni di sostegno, l’associazione mantello si dice preoccupata dai risultati dello studio e lancia un appello a tutti gli attori del settore ad adottare una posizione chiara contro ogni forma di violenza.

L’associazione formula inoltre una serie di raccomandazioni per affrontare la questione. Prima fra tutte la creazione di un ufficio di mediazione indipendente – un ombudsman – e strutture di consulenza e mediazione a bassa soglia in tutto il Paese. Inoltre, tutte le scuole dovrebbero sviluppare piani di intervento e di crisi e gli insegnanti dovrebbero essere formati sulla gestione dei conflitti e sul cyberbullismo.

‘Non siamo ai livelli americani’

Non vogliamo drammatizzare, ha dichiarato davanti alla stampa la presidente centrale Dagmar Rösler. Da noi non ci sono "condizioni americane". I gravi episodi di violenza con abusi sessuali, il ricorso ad armi o lesioni sono casi isolati. L’autrice dello studio, Martina Bräger, ha affermato che la violenza assume spesso forme più sottili. I casi più comuni riguardano insulti, attacchi verbali, minacce e intimidazioni. Non è però il caso di banalizzare, perché anche questi casi non sono privi di conseguenze.

Ogni caso di violenza, in qualsiasi forma, è un caso di troppo. E "gli insegnanti che ne sono vittima devono essere presi sul serio", ha detto la presidente.

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