Alieu Kosiah era stato condannato in prima istanza nel 2021 a vent’anni di carcere per crimini di guerra
Si apre oggi al Tribunale penale federale di Bellinzona (TPF) il processo d’appello dell’ex comandante liberiano Alieu Kosiah, condannato a 20 anni di carcere nel 2021 per crimini di guerra. Era stato ritenuto colpevole di aver violato le leggi di guerra durante il primo conflitto civile in Liberia fra il 1993 e il 1995.
Il processo in prima istanza si è svolto tra dicembre 2020 e febbraio 2021 davanti alla Corte penale del TPF. Il verdetto è giunto quattro mesi dopo: i giudici hanno seguito la richiesta della Procura federale. Oltre alla pena detentiva, gli è stata comminata l’espulsione dalla Svizzera per 15 anni. L’ex miliziano, che si dichiara non colpevole, ha presentato ricorso alla Corte d’appello del TPF. Il nuovo processo durerà fino al 3 febbraio 2023.
Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) aveva avviato il procedimento per crimini di guerra contro Kosiah alla fine di agosto 2014 a seguito delle denunce di sette vittime. L’uomo è stato arrestato il 10 novembre a Berna e da allora è detenuto.
Alieu Kosiah, oggi 47enne, è accusato di varie violazioni delle leggi di guerra mentre era membro della fazione armata ULIMO (United Liberation Movement of Liberia for Democracy). Il liberiano avrebbe ordinato di uccidere, avrebbe ucciso o partecipato all’uccisione di civili e soldati fuori dal combattimento. È anche accusato di aver profanato il corpo di un civile morto mangiandone il cuore e di aver violentato una donna civile.
L’MPC lo accusa anche di aver ordinato il trattamento disumano dei civili e di aver reclutato e utilizzato un minore come bambino soldato. Alieu Kosiah avrebbe inoltre ordinato o partecipato al trasporto forzato di beni e munizioni da parte dei civili.