Svizzera

C’è poca neve. Ma nei Grigioni gli impianti di risalita ‘tirano’

Inizio di stagione invernale su note positive nonostante la scarsità di materia prima. Ricavi in crescita del 5% rispetto alla media quinquennale

Anche se non in abbondanza, neve ce n’è
(Keystone)
2 gennaio 2023
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Malgrado la mancanza di neve, gli impianti di risalita grigionesi hanno iniziato la stagione invernale su note positive. I ricavi dei trasporti raggiunti alla fine dell’anno sono superiori del cinque per cento alla media quinquennale e inferiori solo del cinque per cento rispetto ai ricavi molto elevati dell’anno precedente.

Un risultato che alla luce delle "difficili condizioni meteorologiche" l’associazione Bergbahnen Graubünden considera positivo. "Grazie all’innevamento tecnico e all’altitudine dei nostri comprensori sciistici più grandi, siamo stati in grado di proporre un’offerta di piste di tutto rispetto", ha dichiarato Martin Hug, presidente di Bergbahnen Graubünden.

Tuttavia, l’80% dei ricavi è stato generato solo da otto delle 52 società che fanno parte dell’associazione di settore. "Le aziende più piccole, con innevamento tecnico limitato o assente, hanno dovuto lottare molto con le difficili condizioni meteorologiche", indica l’associazione.

Offerta ridotta e chiusure

Piccole stazioni sciistiche come Brambrüesch a Coira o Tschiertschen a Schanfigg hanno optato per soluzioni alternative, proponendo ai loro ospiti piste ciclabili oppure la possibilità di essere trasportati in autobus in altre località più innevate. Altri, come Splügen-Tambo, hanno superato la settimana di Natale, ma ora hanno dovuto gettare la spugna a causa delle temperature troppo elevate.

Ma anche grandi stazioni sciistiche come Arosa-Lenzerheide, Laax o Davos-Klosters hanno dovuto fare i conti con l’eccezionale mancanza di neve. Da un sondaggio condotto la scorsa settimana dalla Keystone-Ats, questi cosiddetti ‘top resort’ sono in grado di offrire solo circa la metà delle loro piste abituali. Nel caso di aree sciistiche di medie dimensioni come Savognin o Obersaxen, la percentuale di piste agibili è ancora più bassa.

Meno sportivi sulla neve

La sfida per gli impianti di risalita non è costituita solo dalla scarsa copertura nevosa durante l’importante settimana di Natale, ma anche l’inizio tardivo della stagione. Le prime nevicate si sono infatti fatte attendere.

Ciò si riflette anche nel numero di ospiti, che è significativamente peggiore rispetto al fatturato dei trasporti. Nella stagione invernale finora trascorsa, gli impianti di risalita hanno trasportato il 19% di ospiti in meno rispetto all’alta stagione dello scorso anno e il 7% in meno rispetto alla media quinquennale.

Tra le regioni, l’Alta Engadina è quella che ha ottenuto i risultati migliori: le variazioni rispetto all’anno precedente sono minime in termini di numero di ospiti e di fatturato dei trasporti. Le altre regioni registrano una diminuzione del numero di ospiti compresa tra il 16 e il 28%.

L’associazione di categoria spiega la notevole differenza nel numero di ospiti con l’adeguamento dei prezzi all’inflazione. Inoltre, sono state riscontrate imprecisioni nella differenziazione tra offerte a prezzo variabile (dynamic pricing) e abbonamenti. L’associazione di categoria non ha spiegato l’effetto esatto di questa scelta.

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