Svizzera

Prima le temperature pungenti, poi il caldo anomalo

Nella prima metà di dicembre neve e freddo hanno tenuto banco. Poi la tendenza si è invertita nella seconda parte del mese

L’imbiancata del 15-16 dicembre
(Ti-Press)
30 dicembre 2022
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Temperature piuttosto rigide e nevicate fino a basse quote hanno caratterizzato la prima metà di dicembre in Svizzera. In seguito, informa MeteoSvizzera nel suo bollettino, un marcato riscaldamento ha innalzato il limite delle nevicate fino a oltre 2’000 metri con temperature che alle basse quote hanno sfiorato i 16 °C.

Il lungo periodo freddo della prima parte di dicembre è stato più che compensato dal forte riscaldamento della seconda metà del mese. Per alcuni siti di misura che hanno registrato una temperatura media mensile di 1.8-2.3 °C superiore alla norma 1991-2020, per esempio Ginevra, La Chaux-de-Fonds, Sion e Andermatt, annota ancora MeteoSvizzera, il mese di dicembre 2022 rientra fra i più miti mai verificatisi dall’inizio delle misure 100-150 anni fa. A livello regionale l’anomalia positiva è stata comunque limitata a 0.5-0.8 °C, per esempio a sud delle Alpi. Su scala nazionale la temperatura media di dicembre risulterà superiore alla norma 1991-2020 di 1.1 °C.

Bassa pressione dominante

Le condizioni meteorologiche del mese di dicembre sono state determinate in gran parte dalla presenza di alcune zone di bassa pressione. Solamente nove giornate sono trascorse all’insegna dell’alta pressione con soleggiamento abbondante, anche se alle basse quote talvolta era presente la nebbia.

Temperature a lungo sotto media

Fino al 18 dicembre le temperature medie giornaliere sono risultate inferiori alla norma 1991-2020 in modo esteso. Un marcato afflusso di aria di origine polare ha interessato tutto il Paese fra l’11 e il 13 dicembre. Le temperature medie giornaliere sono scese in molte località a valori inferiori alla norma di 6-9 °C, in montagna localmente anche di più di 10 °C. Anche fra il 17 e il 18 dicembre aria fredda è affluita sopra la Svizzera, anche se in montagna l’aumento delle temperature è iniziato già nel corso del giorno 18.

Neve fino a basse quote

A nord delle Alpi la neve è caduta spesso fino alle basse quote. Fra l’8 e l’11 dicembre sulla parte occidentale dell’Altopiano sono caduti complessivamente da 10 a 20 cm di neve fresca, mentre sulla parte orientale da 5 a 15 cm.

A Friborgo sono stati accumulati 15 cm di neve fresca in un giorno e 19 cm in due giorni, che corrispondono rispettivamente al quinto e al sesto valore più elevato per il mese di dicembre dall’inizio delle misure nel 1961.

Fra il 13 e il 14 dicembre c’è stata una spolverata di neve, mentre una nevicata un po’ più intensa si è verificata fra il 15 e il 16 dicembre con accumuli totali compresi fra 1 e 6 cm sull’Altopiano occidentale, fra 3 e 8 cm su quello orientale.

Forti nevicate sulle montagne del Sud

Alle basse quote sudalpine è nevicato solamente fra il 15 e il 16 dicembre con valori di neve fresca compresi fra 2 e 4 cm. Nevicate più abbondanti si sono invece verificate in montagna fra il 3 e il 5 dicembre, con accumuli di neve fresca compresi fra mezzo metro e un metro. Anche nell’Alta Engadina è caduto localmente mezzo metro di neve fresca.

Riscaldamento marcato

A partire dal 20 dicembre si è verificato in tutto il Paese quello che in montagna stava già accadendo fra il 18 e il 19 dicembre, vale a dire un marcato riscaldamento dovuto all’arrivo di una massa d’aria mite da sudovest.

Fra il 22 e il 24 dicembre a nord delle Alpi le temperature massime hanno raggiunto i 12-14 °C, con punte a livello regionale di quasi 15 °C. Il 22 dicembre Giswil sul Brünigpass ha riportato una temperatura di quasi 16 °C, dovuta all’effetto favonico durante una situazione di venti forti o tempestosi da ovest.

Fra il 21 e il 25 dicembre le temperature sul versante sudalpino sono state invece comprese fra 8 e quasi 10 °C, mentre nelle due giornate successive esse si sono spinte fino a 13-15 °C.

Anche le notti sono risultate molto miti. Alle basse quote di entrambi i versanti alpini fra il 21 e il 26 dicembre le temperature minime sono rimaste quasi dappertutto abbondantemente sopra lo zero.

Niente bianco Natal

A causa del tempo mite e della pioggia, la neve è scomparsa fino a quote elevate. Il Natale è risultato senza neve a nord delle Alpi fino a circa 1300 metri, in Vallese localmente fino a 1600 metri. A sud delle Alpi le giornate natalizie sono state bianche localmente già al di sopra dei 900 metri.

Fine mese molto mite

Anche le ultime giornate del 2022 sono risultate molto miti, con temperature medie giornaliere che a nord delle Alpi sono risultate fino a 6-8 °C superiori alla norma. Inoltre è atteso per domani, ultimo giorno del mese, l’arrivo da ovest di una massa d’aria particolarmente mite che potrebbe far registrare temperature quasi da primato per il mese di dicembre.

La caduta degli aghi del larice mette fine al periodo vegetativo

Ad altitudini inferiori ai 1200 m, all’inizio di dicembre si potevano ancora osservare molti larici con aghi gialli, in netto ritardo rispetto alla media. Con le nevicate in pianura, tuttavia, anche gli aghi dei larici sono caduti e l’inverno fenologico è entrato nel vivo. La caduta degli aghi di larice è iniziata a partire dalla fine di ottobre-inizio novembre in montagna, in linea con la media. In pianura essa è iniziata a partire da metà novembre ed è stata classificata come tardiva o molto tardiva in più della metà delle stazioni di osservazione. In media, il ritardo rispetto alla media è stato di una settimana.

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