Svizzera

Malgrado gli aumenti, bilancio in chiaroscuro per Travail.Suisse

Ritocchi salariali più elevati da 20 anni, ma non bastano per compensare il rincaro ‘record’ del costo della vita

Busta paga più pesante, ma fatture... più pesanti
(Ti-Press)
19 dicembre 2022
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Travail.Suisse stila un bilancio in chiaroscuro dei negoziati salariali per il 2023. I dipendenti hanno sì ottenuto gli aumenti più elevati da 20 anni a questa parte, ma questi non riusciranno a compensare il rialzo ‘record’ del costo della vita.

«Nonostante il persistere di una buona situazione economica, troppi datori di lavoro si sono dimostrati tirchi e non sono disposti a compensare l’integralità del rincaro», deplora Thomas Bauer, responsabile della politica economica di Travail.Suisse, la seconda maggiore organizzazione sindacale svizzera dopo l’Uss.

Globalmente, Travail.Suisse parla di aumenti salariali del 2,5%, un risultato raggiunto per l’ultima volta nel 2001. Tuttavia, questo incremento sarà annullato dall’inflazione, stimata al 3%.

Salari bassi più toccati

La situazione è scomoda soprattutto per i lavoratori con bassi redditi, sottolinea Thomas Bauer. Per questa categoria, che spende tra il 70% e il 100% del proprio reddito in beni e servizi particolarmente colpiti dall’inflazione, il costo della vita è aumentato del 4% nel 2022. Per i redditi molto alti, l’incremento sarebbe tra l’1% e il 2%, sempre secondo Bauer.

Tuttavia, Travail.Suisse si rallegra del fatto che il 97% dei negoziati si siano conclusi con aumenti generali dei salari. Nel 56% dei casi solo incrementi generali hanno potuto essere ottenuti. Tuttavia, per il 41% dei negoziati settoriali, aumenti individuali sono stati accordati in più degli incrementi per l’insieme del personale.

«I negoziati sono stati talvolta molto difficili. Ma soluzioni accettabili hanno potuto essere trovate un po’ ovunque», commenta la consigliera nazionale Greta Gysin (Verdi/Ti), che è presidente della federazione professionale transfair.

‘Buoni allievi’

Risultati positivi hanno potuto essere raggiunti nell’orologeria, nel settore delle pulizie nella Svizzera tedesca, nella costruzione delle tratte ferroviarie e nella falegnameria.

Travail.Suisse rileva anche il ‘piccolo successo’ ottenuto nel settore alberghiero. I salari minimi saranno adattati proporzionalmente al rincaro. Aumenti reali tra 10 e 40 franchi al mese saranno inoltre attribuiti a seconda delle categorie salariali.

Per il sindacato, questi aumenti sono "un passo nella buona direzione" ma non risolvono il problema della "grave penuria di personale" nel settore. Raccomanda pertanto all’organizzazione padronale Gastrosuisse a "finalmente assumersi le sue responsabilità" e a ritornare al tavolo dei negoziati per un contratto collettivo di lavoro.

I rappresentanti del personale invitano inoltre a migliorare le condizioni quadro. Hanno lanciato nel novembre scorso una raccolta di firme che saranno consegnate a fine 2023 a Gastrosuisse, al fine di appoggiare le rivendicazioni: aumento dei salari ma anche miglioramento della formazione e dell’organizzazione del lavoro che consentirà di meglio conciliare vita professionale e famigliare.

Travail.Suisse definisce "soddisfacenti" i negoziati nella costruzione, dove un aumento forfettario di 150 franchi è stato ottenuto al termine di discussioni "difficili", intervallate da diverse manifestazioni in strada durante l’autunno.

Settori in difficoltà

I risultati sono invece insoddisfacenti nel commercio al dettaglio. Il gigante Coop ha accordato soltanto un 2% di aumenti, mentre le rivendicazioni di Syna si situavano tra il 3% e il 5%.

La delusione sindacale è tanto più forte in quanto il personale dei supermercati ha dovuto lavorare in condizioni difficili durante la pandemia, e visti gli utili record registrati dal dettagliante. I buoni regalo offerti ai dipendenti non cambiano nulla, ha sottolineato Syna, poiché non rappresentano un miglioramento durevole. Syna spera che il gruppo Lidl, con il quale i negoziati incominceranno nel prossimo mese di gennaio, si dimostrerà più generoso.

Il personale sanitario, altro settore fortemente toccato dalla pandemia e che registra anche un esodo di manodopera, è pure deluso. La combinazione di istituzioni pubbliche e private e un partenariato sociale poco sviluppato rendono difficili miglioramenti per l’insieme del settore. Anche in questo caso, i risultati sono ben inferiori al 5% richiesto e Syna non ha esitato a parlare di un "affronto" fatto al personale.

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