Svizzera

Migranti, dall’esercito alloggi e personale

Entro fine anno, secondo le stime della Seco, saranno circa 75’000 i profughi ucraini che busseranno alle porte della Svizzera

Già aumentati da 5’000 a 9’000 i posti a disposizione
(Keystone)
16 dicembre 2022
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Per far fronte all’elevato numero di richiedenti asilo, l’esercito mette a disposizione della Segreteria di Stato della migrazione ulteriori alloggi e personale per far funzionare le infrastrutture. Il Consiglio federale ha deciso oggi un impiego sussidiario delle forze armate fino al più tardi a fine marzo 2023.

La Segreteria di Stato della migrazione prevede entro fine anno circa 75’000 persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina e circa 24’000 domande d’asilo. Dalla primavera, con il sostegno dell’esercito, la Segreteria di Stato della migrazione ha già aumentato il numero di posti da 5’000 a oltre 9’000 e reclutato personale supplementare per l’assistenza e la sicurezza, precisa il governo in una nota.

Si prevede che la Segreteria di Stato della migrazione necessiterà a medio termine di circa 3’000 posti supplementari. Spostando in altre località le scuole per le reclute e per i quadri nonché i corsi di ripetizione, l’esercito mette a disposizione circa 2’100 posti. Con appropriate misure di densificazione questa capacità può essere aumentata a circa 2’700 posti, secondo l’esecutivo.

In una prima fase saranno offerti posti presso le piazze d’armi di Friborgo (prossimamente), Bure (Ju) e Dübendorf (Zh) (entrambe dall’inizio del 2023), seguiti da alloggi supplementari sulle piazze d’armi di Thun (Be) e St. Luzisteig (Gr) (entrambe da febbraio 2023), precisa il governo, aggiungendo che l’attività istruttiva dell’esercito non risulta pregiudicata da queste misure.

Manca personale sul mercato del lavoro

Occorre personale supplementare per l’approntamento, l’amministrazione e la gestione di questi alloggi come pure per le cure mediche e l’assistenza dei richiedenti l’asilo e delle persone in cerca di protezione, viene sottolineato nel comunicato, nel quale si precisa pure che la penuria di specialisti non permette di reclutare sufficiente personale sul mercato del lavoro.

Per l’assistenza sono già disponibili fino a 140 persone che prestano servizio civile. Conformemente alla decisione del governo, la Segreteria di Stato della migrazione può, a seconda del fabbisogno effettivo, ricorrere al sostegno di fino a 500 membri dell’esercito, che tuttavia intervengono in maniera scaglionata. Sosterranno la Segreteria di Stato della migrazione nell’approntare e gestire le ulteriori infrastrutture militari messe a disposizione, nonché nel trasporto dei richiedenti l’asilo e delle persone in cerca di protezione.

Nessun compito di sicurezza per militari

Il numero e la ripartizione dei militari necessari sarà deciso dalla Segreteria di Stato della migrazione insieme all’esercito. Le prestazioni richieste saranno fornite da militari in ferma continuata o formazioni in servizio ordinario. I membri dell’esercito non svolgeranno compiti nel settore della sicurezza, puntualizza il governo, aggiungendo che la Protezione civile è uno strumento che resta di competenza dei Cantoni.

Infine, il Consiglio federale ha abilitato la Segreteria di Stato della migrazione ad acquistare direttamente sul mercato, tramite trattativa privata, i beni necessari ai nuovi alloggi, quali letti, biancheria da letto, armadi, impianti di riscaldamento supplementari, container sanitari, così come quanto serve per vitto, salute, igiene, vestiario e assistenza.

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