Svizzera

Legge sulla caccia, appianate le ultime divergenze

Sciolti anche gli ultimi punti in sospeso con gli Stati, il Consiglio nazionale dà via libera al dossier. Ora pronto per le votazioni finali

Manca solo la votazione finale
(Keystone)
13 dicembre 2022
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La legge sulla caccia è pronta per le votazioni finali. Il Consiglio nazionale ha infatti risolto le ultime divergenze superstiti con gli Stati. Il punto principale – ossia consentire l’abbattimento preventivo del lupo, sul modello di quanto avviene per lo stambecco – era già stato adottato dalle Camere nelle scorse sedute.

In sospeso rimanevano un paio di questioni, ad esempio sulla competenza in materia di regolamentazione dei principi di protezione delle greggi. La Camera del popolo inizialmente voleva lasciare tale compito alla Confederazione, mentre i ‘senatori’ preferivano che ciò venisse fatto d’intesa fra Berna e i Cantoni. Il Nazionale ha infine ceduto, allineandosi a quest’ultima versione.

Anche per quanto riguarda la proposta che voleva cambiare il termine ‘bandite federali di caccia’, ossia quelle zone che servono a tutelare e conservare specie rare e minacciate nonché i loro habitat, in ‘aree di protezione della fauna selvatica’ i consiglieri nazionali si sono uniformati alla volontà dell’altro ramo del parlamento. Questa modifica è quindi stata scartata.

Da ricordare come il nucleo del disegno legislativo sia già stato liquidato dalle Camere: i Cantoni potranno regolare i lupi dal 1° settembre al 31 gennaio, previo consenso del Consiglio federale. I guardacaccia potranno abbattere preventivamente esemplari che si avvicinano in modo minaccioso a zone abitate o esseri umani, o per i quali le misure di protezione delle greggi sono inefficaci. I Cantoni non dovranno più dimostrare la portata concreta dei danni provocati dal predatore, ma dovranno giustificare le misure di regolazione e i loro obiettivi.

La nuova legge ha in primis l’obiettivo di intervenire per frenare la rapida moltiplicazione dei lupi. La Svizzera attualmente conta circa 180 esemplari e una ventina di branchi. Secondo le stime, la popolazione di questo carnivoro potrebbe perfino raddoppiare nel corso dei prossimi tre anni.