Svizzera

Sì dei lavoratori edili al nuovo contratto nazionale mantello

Il via libera ai risultati delle trattative di fine novembre è arrivato oggi durante le conferenze professionali di Unia e Syna

(Ti-Press)
10 dicembre 2022
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I lavoratori edili delegati dei sindacati Unia e Syna hanno approvato oggi il risultato delle trattative per il nuovo contratto nazionale mantello (CNM) per l’edilizia principale valido per tre anni a partire dal 1. gennaio prossimo. Il "sì" è arrivato durante le rispettive conferenze professionali dell’edilizia: quella dell’Unia a Berna in presenza di 150 delegati e quella del Syna a Olten (SO) con 55 delegati, indica un comunicato congiunto dei due sindacati.

I sindacati e la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) avevano trovato un’intesa a fine novembre dopo nove tornate di trattative e una dura contrapposizione. In giugno si era tenuta una manifestazione con 15’000 partecipanti, mentre altre giornate di protesta, alle quali hanno preso parte oltre 15’000 lavoratori edili in tutto il paese, si erano svolte in ottobre e novembre.

Il nuovo CNM introdurrà semplificazioni nell’organizzazione dell’orario di lavoro e miglioramenti che aumenteranno l’attrattiva del settore, viene ricordato nella nota. I salari effettivi verranno aumentati di 150 franchi dal 1° gennaio 2023 e i salari minimi di 100 franchi.

Diversi argomenti controversi come la limitazione del tempo di lavoro e di viaggio o la migliore protezione in caso di intemperie sono trattati nell’ambito di un gruppo di lavoro congiunto. Il risultato è frutto di intense trattative, viene sottolineato, durante le quali entrambe le parti hanno dovuto fare qualche concessione.

La maggioranza dei delegati sindacali ha approvato il risultato delle trattative sostenendo che un nuovo CNM è nell’interesse dell’intero settore. Diversi lavoratori edili delegati hanno però espresso anche critiche e incomprensione rispetto al fatto che l’aumento salariale non sia maggiore, in considerazione dell’attuale boom dell’edilizia e dell’aumento del costo della vita.

Molti di loro hanno inoltre sottolineato che la crescente pressione dovuta alle scadenze e ai ritmi di lavoro serrati continua a rappresentare un grosso problema sui cantieri. I lavoratori edili si attendono ulteriori miglioramenti e intendono impegnarsi a tale scopo nell’ambito del gruppo di lavoro congiunto.

Il 13 gennaio toccherà all’assemblea dei delegati della SSIC pronunciarsi sul risultato negoziale. Se il padronato dovesse respingerlo si entrerebbe in una situazione di vuoto contrattuale: i salari minimi e le condizioni di lavoro minime non sarebbero più regolamentati, il finanziamento del perfezionamento professionale non sarebbe più garantito e verrebbe a cadere il principio della pace del lavoro, ricordano l’Unia e il Syna.

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