Svizzera

In Svizzera ancora troppi investimenti nei combustibili fossili

Se da una parte ci sono stati progressi per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi, ci sono ancora margini di miglioramento

(Keystone)
24 novembre 2022
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La piazza finanziaria svizzera investe ancora troppo nella produzione di combustibili fossili. I portafogli delle istituzioni finanziarie hanno fatto progressi in materia di clima, ma c’è ancora margine di miglioramento, stando a un test pubblicato oggi su iniziativa dell’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam). Gli operatori del mercato finanziario elvetico – 133 istituzioni – hanno analizzato i rispettivi portafogli in merito alla compatibilità climatica sulla base del metodo internazionale Pacta.

Dall’analisi è emerso che sono stati sì compiuti progressi nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi; un terzo dei partecipanti ha una strategia climatica e ha fissato obiettivi concreti per il 2050 o prima.

Gli investimenti in combustibili fossili sono diminuiti rispetto all’ultimo test del 2020. Un terzo dei beni immobili è riscaldato con energia rinnovabile, rispetto a un quarto nel 2020. I fondi pensione dichiarano di voler aumentare questa quota di un quarto e le compagnie assicurative del 15%.

La piazza finanziaria, tuttavia, non ha sfruttato appieno il potenziale presente nel settore dell’efficienza energetica. L’Ufam rileva che gli investimenti in aziende produttrici di combustibili fossili continuano. Il prossimo test è previsto per il 2022. I partecipanti sono liberi di utilizzare i risultati internamente o di pubblicarli.

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