Svizzera

Passi avanti, ma le divergenze rimangono

Svizzera-Ue, passi avanti in particolare su libera circolazione delle persone e aiuti di Stato. Trovata un’intesa sull’approccio ‘a pacchetto’

La segretaria di Stato Livia Leu
(Keystone)
23 novembre 2022
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Nessun mandato negoziale, ma il proseguimento degli attuali colloqui esplorativi con l’Unione europea. Lo ha deciso il Consiglio federale dopo aver preso nota dei risultati delle discussioni condotte finora da cui risultano senz’altro progressi – in fatto di libera circolazione delle persone e di aiuti di Stato per esempio – benché rimangano tuttavia alcune divergenze.

A informare il Governo sui colloqui tra Berna e Bruxelles, in corso da marzo, è stata la segretaria di Stato Livia Leu.

Nelle sei tornate di discussioni svolte finora, la Svizzera e l’Ue sono riuscite a raggiungere un’intesa sull’approccio ‘a pacchetto’ proposto dal Consiglio federale Questo approccio aumenta la possibilità di trovare soluzioni, permette di tutelare meglio gli interessi vitali della Svizzera e crea quindi le premesse per una valutazione equilibrata degli interessi, secondo l’esecutivo.

Oggi c’è accordo in molti settori di attività e sono stati compiuti progressi anche in fatto di libera circolazione delle persone e di aiuti di Stato. Tuttavia, in questi e in altri ambiti rimangono questioni in sospeso. Pertanto il Consiglio federale ha deciso di proseguire gli intensi colloqui esplorativi allo scopo di definire di concerto con l’Ue una base comune sufficiente per poi iniziare i preparativi in vista di una decisione sul mandato negoziale.

Poiché il successo di qualsiasi negoziato dipende anche dalla sua accettazione politica nel Paese, il Governo porta avanti un dialogo regolare con i principali attori politici nazionali, in particolare con le parti sociali e il mondo economico.

L’approccio verticale o ‘a pacchetto’

La nuova strategia di approccio alle relazioni con Bruxelles è stata presentata lo scorso febbraio dal Consiglio federale. Quest’ultimo ha deciso di passare a un tipo di approccio verticale, ovvero settoriale, rinunciando a quello orizzontale previsto dall’accordo istituzionale abbandonato l’anno scorso.

Per l’esecutivo, gli elementi istituzionali dovranno essere ancorati nei vari accordi del mercato interno attraverso un approccio verticale, cioè settoriale. Questo include, per esempio, il trasferimento dinamico dei diritti, la risoluzione delle controversie, le eccezioni e le clausole di salvaguardia.

Il pacchetto potrebbe anche includere nuovi accordi sul mercato interno nei settori dell’elettricità e della sicurezza alimentare, così come accordi di associazione nei settori della ricerca, della salute e dell’istruzione.

La Svizzera ha interrotto i negoziati sull’accordo istituzionale con Bruxelles nel maggio 2021. L’annuncio ha scatenato l’ira del principale partner di Berna, che ha rifiutato di aggiornare gli accordi esistenti e ha sospeso tutti i nuovi accordi.

Le conseguenze concrete per la Svizzera non si sono fatte attendere. Per esempio, il riconoscimento reciproco per le attrezzature mediche non è stato perseguito. La Svizzera non è più pienamente associata al programma di ricerca Horizon Europe ed è esclusa da Erasmus Plus. E l’accordo per il settore dell’elettricità è bloccato.

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