Svizzera

Successione di Maurer, nessun candidato ‘verde’

Nonostante la crescita di consensi, il 7 dicembre il partito ecologista non tenterà di entrare in Consiglio federale soffiando il seggio all’Udc

La ginevrina Lisa Mazzone
(Keystone)
18 ottobre 2022
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I Verdi, in crescita di consensi da anni, aspirano a un posto in Consiglio federale. Tuttavia, poiché gli altri gruppi parlamentari non intendono mettere in discussione il secondo seggio Udc in Governo dopo le dimissioni del ‘ministro’ delle finanze Ueli Maurer, rinunciano a presentare un loro candidato/a il 7 di dicembre. È quanto ha dichiarato oggi davanti ai media la vicepresidente del gruppo ecologista alle camere federali, la ‘senatrice’ ginevrina Lisa Mazzone.

«Una decisione strategica, presa senza controproposta», una decisione che non ha nulla a che vedere con una (eventuale) mancata disponibilità di candidati-kamikaze pronti a immolarsi in un’elezione persa in partenza. Così Lisa Mazzone ha inquadrato martedì la scelta dei Verdi di passare la mano, ossia di non presentare alcuna candidatura per la successione di Ueli Maurer.

Il Partito ecologista dà appuntamento all’autunno 2023, alle prossime elezioni federali: l’intenzione è di confermare il successo del 2019 e di capitalizzare i guadagni ottenuti da allora nei cantoni («abbiamo il vento in poppa», dice il presidente Balthasar Glättli), per poi far saltare il «cartello di potere» dei partiti di governo (senza distinzioni di sorta, quindi in teoria Ps compreso…) che – spalleggiati dai Verdi liberali – cementano lo statu quo offrendo «un assegno in bianco all’Udc» (Mazzone), partito che ora combatte con un «distruttivo referendum» il controprogetto del Parlamento all’iniziativa per i ghiacciai.

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