Svizzera

La spesa più cara è da Migros, la più conveniente da Aldi

Nel confronto prezzi effettuato dalla rivista K-Tipp su un paniere di 30 prodotti in settembre Coop scavalca Denner fra le catene meno costose

(Keystone)
18 ottobre 2022
|

Migros è la più cara fra le cinque principali catene di supermercati in Svizzera, mentre la più conveniente è Aldi: è quanto emerge dall’ultimo confronto sui prezzi effettuato da K-Tipp. Nel numero da domani in edicola il periodico consumeristico ha preso in considerazione – in un test effettuato in settembre – 30 alimenti, gli stessi presenti in un paniere due anni or sono. Si tratta di frutta, verdura, latticini, prodotti di panetteria, farina, conserve e tanto altro ancora.

La spesa meno cara è stata effettuata presso Aldi: è costata 66,74 franchi. Al secondo posto figura Lidl, con 68,53 franchi (+3% rispetto ad Aldi), al terzo Coop, dove sono stati pagati 70,17 franchi (+5%), al quarto Denner, che ha richiesto 71,78 franchi (+8%); chiude la classifica, molto staccata, Migros, che ha presentato un conto di 81,10 franchi (+22%).

A sfavorire Migros è il fatto che diversi prodotti più convenienti sono disponibili solo nei grandi negozi: il test ha però preso in considerazione la normale filiale di Ostermundigen (Be), che con i suoi 2’500 metri quadrati è comunque assai più grande dei 1’000 metri quadrati che caratterizzano i punti vendita di Aldi e Lidl.

Nel confronto con il 2020 emerge che circa la metà dei prodotti del paniere di Aldi sono diventati più cari: solo quattro sono scesi di prezzo. La situazione è simile presso Lidl: tre soli articoli più convenienti. Diverso è invece il discorso per Coop, che ha ampliato nettamente la sua linea Prix Garantie: in tal modo la cooperativa ha scavalcato in classifica Denner (che appartiene a Migros). Da parte sua Migros ha dieci prodotti più a buon mercato rispetto a due anni or sono, ma ciò non è bastato per evitare l’ultimo posto.

K-Tipp effettua i paragoni da più di 20 anni. Dapprima veniva utilizzato un paniere di prodotti di base, ma nel 2017 è partita un’analisi con articoli un po’ meno comuni. Questo perché nel primo segmento, quello di base, i prezzi ad esempio di pasta, riso, patate – tenendo conto anche delle linee a buon mercato come M-Budget o Prix Garantie – tendevano a essere perfettamente identici: ai giornalisti della testata zurighese appariva evidente che i vari operatori del ramo si controllavano l’un l’altro per non apparire più costosi. Da qui l’idea di spostare i riflettori su altri articoli, per dare un’idea concreta di quanto davvero fossero le differenze di prezzo nel fare la spesa da uno o dall’altro dei grandi distributori.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE