Niente elezioni comunali nel comune giurassiano. Lo ha deciso, all’unanimità, il locale Consiglio comunale
Alle, comune giurassiano di circa 1’900 abitanti, ha deciso di rinviare le elezioni comunali che dovevano tenersi il 23 ottobre a seguito dell’apertura di un’inchiesta penale per corruzione elettorale e incetta di voti. Gli altri cinque municipi coinvolti nella vicenda hanno invece optato per mantenere lo scrutinio.
"A causa della situazione particolare ad Alle, contraddistinta da un clima di sospetto e dalla volontà di alcuni candidati di ritirarsi, il Consiglio comunale ha deciso all’unanimità di annullare la votazione e spostarla", ha indicato in una nota odierna il Canton Giura. "L’obiettivo è placare le acque, ristabilire la fiducia e ripartire su basi più sane", si legge ancora nel comunicato.
L’autorità comunale farà sapere prossimamente le modalità del rinvio. La votazione si terrà per contro nella data prevista a La Baroche, Coeuve, Cornol, Courgenay e Porrentruy. "Stando alla situazione giuridica conosciuta, procedere a un annullamento non sarebbe stato proporzionato", viene precisato.
Contattato il 6 ottobre da un cittadino, il delegato agli affari comunali ha denunciato la vicenda al Ministero pubblico. Già il giorno dopo, il procuratore generale ha potuto stabilire l’implicazione di due persone nei presunti casi di corruzione elettorale e incetta di voti, che riguardano 17 buste dei sei comuni già citati del distretto di Porrentruy.
Lunedì, il Ministero pubblico ha identificato 16 dei 17 elettori interessati, mentre la procedura per individuare il restante è ancora in corso. Su mandato del procuratore, le buste saranno ritirate dalle urne prima dello spoglio e non saranno prese in considerazione nello scrutinio.
L’intervento della giustizia ha permesso di eliminare le conseguenze degli illeciti da cinque comuni e fortemente limitarle ad Alle. "Le chance di successo di un ricorso depositato alla luce dei fatti sembrano scarse", puntualizza il Cantone.
Uno dei due sospetti è un ex deputato Plr al Parlamento giurassiano, che non è candidato alle imminenti comunali. Esso avrebbe richiesto i servizi di un conoscente per raccogliere le buste elettorali e trasmettergliele. Quest’ultimo riceveva una retribuzione finanziaria per ogni consegna. La sezione cantonale del partito ha già preso le distanze dall’episodio e ha definito riprovevoli le azioni di cui è accusato l’uomo, che non fa parte da molti anni degli organi decisionali.