Svizzera

Revoca dello statuto S solo con la normalizzazione

Per Keller-Sutter una sua proroga oltre alla sua durata naturale (estensibile fino a cinque anni) non è necessaria

Karin Keller-Sutter
(Ti-Press)
12 ottobre 2022
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La consigliera federale Karin Keller-Sutter ha preso posizione nella stampa indicando che una proroga dello statuto di protezione S per i profughi ucraini non è necessaria. Se il Consiglio federale non lo revoca, può valere cinque anni prima di essere trasformato in un permesso B, ha detto.

In effetti, come noto, lo statuto S ha validità di un anno, estendibile fino a cinque, e permette il ricongiungimento familiare e di recarsi all’estero e tornare in Svizzera senza autorizzazione di viaggio. Garantisce il diritto di soggiorno, di alloggio, di assistenza, di accesso alle cure mediche e di scolarizzazione dei bambini. I titolari dello statuto S possono inoltre, senza termine di attesa, esercitare un’attività lucrativa (anche indipendente).

Lo statuto sarà revocato solo se la situazione in Ucraina si normalizzerà, "ad esempio con un cessate il fuoco o un dispiegamento di truppe di pace come avvenuto in Bosnia o in Kosovo", ha spiegato la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano romando Le Temps.

La liberale radicale ha già preso l’iniziativa dando mandato alla Segreteria di Stato della migrazione (Sem) di esaminare con i Cantoni le questioni che si presenterebbero in caso di revoca dello statuto S. "Non per dare il segnale che le persone devono presto tornare (nel loro Paese), ma per essere pronti quando sarà il momento", ha detto.

Il rientro potrebbe essere organizzato in fasi con tempi di partenza diversi, come nel caso dei bosniaci: "Prima hanno dovuto rientrare gli adulti soli, poi le famiglie senza bambini e in seguito le famiglie con bambini", ha spiegato Keller-Sutter.