Svizzera

Il Parlamento converge... sul solare

Da sabato sarà obbligatorio installare pannelli fotovoltaici sui grandi edifici di nuova costruzione

(Keystone)
27 settembre 2022
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A condizione che il Parlamento approvi la clausola d’urgenza, a questo punto una pura formalità, da sabato sarà obbligatorio installare pannelli fotovoltaici sui grandi edifici di nuova costruzione. Il Consiglio degli Stati si è infatti tacitamente allineato al Nazionale su tutti i punti ancora in sospeso in merito all’offensiva per il solare.

Scopo della nuova Legge federale su misure urgenti volte a garantire a breve termine l’approvvigionamento elettrico durante l’inverno, come il nome stesso suggerisce, è garantire a breve termine un approvvigionamento di elettricità durante la stagione fredda, ha spiegato la socialista Élisabeth Baume-Schneider a nome della commissione. Durante le scorse sedute l’Udc ha espresso dubbi circa l’urgenza di tale legge, visto che i primi pannelli solari che verranno installati in seguito alle nuove disposizioni non lo saranno prima dell’inverno 2023-24. Al voto di ieri al Nazionale, solo pochi democentristi si sono però opposti.

L’impulso alla proposta di legge è giunto dai previsti grandi impianti solari di Gondo e Grengiols, in Alto Vallese. Ieri il Nazionale ha poi deciso di inserire nella legge una speciale disposizione volta a facilitare l’innalzamento della diga del Grimsel, nell’Oberland bernese (decisione ratificata oggi dagli Stati). Si potrà così far decollare progetti bloccati da anni. Nel dettaglio, in prima lettura i "senatori" avevano proposto che tutti gli edifici di nuova costruzione fossero obbligati a installare pannelli fotovoltaici sui tetti o le facciate. Ieri il Nazionale, ascoltando i timori dei proprietari di case, ha deciso di limitare tale vincolo agli immobili che occupano una superficie al suolo superiore a 300 metri quadrati. Oggi gli Stati si sono allineati.

Come ricordato dalla relatrice commissionale, con questa limitazione si rinuncia al 70% delle superfici disponibili. I cantoni potranno però prevedere disposizioni più severe, ha precisato Baume-Schneider.

Da notare che anche la Confederazione dovrà dare l’esempio. Tutte le aree idonee dovranno essere attrezzate per la produzione di energia solare entro il 2030.

Il progetto prevede anche disposizioni che facilitano la costruzione di impianti di grandi dimensioni nelle zone di montagna che producono almeno 10 GWh, di cui la metà nel semestre invernale (1° ottobre - 31 marzo). Tali installazioni, avevano precisato inizialmente gli Stati, non devono essere edificate nelle zone palustri d’importanza nazionale. Ieri il Nazionale ha però allungato tali esclusioni anche ai biotopi di importanza nazionale e alle riserve per uccelli acquatici e di passo. E oggi la Camera dei cantoni si è detta d’accordo.

"Con queste modifiche il progetto non è più temerario come in prima lettura, è tuttavia diventato più equilibrato, in particolare per quel che concerne la sua costituzionalità", ha poi precisato Baume-Schneider. Il dossier torna ora al Nazionale per il voto sulla clausola d’urgenza.

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