Svizzera

Vittime di violenza: necessari centri di prima assistenza

La necessità di garantire la documentazione e il rilevamento delle tracce da parte di un medico legale senza obbligo di sporgere denuncia

Violenza!
(Ti-Press)
27 settembre 2022
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Le vittime di violenza sessuale, domestica e di genere dovrebbero poter contare sul sostegno di centri cantonali o regionali di crisi dove poter ricevere assistenza medica e psicologica immediata. Lo prevede una mozione – sostenuta anche dall’esecutivo – della consigliera agli Stati Marina Carobbio Guscetti (Ps) adottata tacitamente dal plenum. Il dossier va al Nazionale.

Stando alla mozione di Carobbio – due atti simili sono stati inoltrati anche dalle consigliere nazionali Tamara Funiciello (Ps) e Jacqueline de Quattro (Plr) – il Consiglio federale sarebbe incaricato di istituire standard e basi vincolanti affinché in ogni cantone siano disponibili centri di crisi per le vittime.

Oltre a ricevere una prima assistenza e un sostegno completi e specializzati, questi centri dovranno garantire la documentazione e il rilevamento delle tracce da parte di un medico legale senza obbligo di sporgere denuncia. L’obiettivo è migliorare l’aiuto alle vittime e le prospettive di successo del perseguimento penale. I centri di crisi dovrebbero inoltre poter trasmettere le coordinate della vittima, con il suo consenso, direttamente al competente consultorio per le vittime, affinché quest’ultimo possa in seguito contattarla proattivamente.

Per la senatrice ticinese, questi centri sono necessari: in molte regioni del Paese le vittime di violenza sessualizzata, domestica e di genere non trovano l’assistenza medica e psicologica specifica di cui hanno bisogno. Carobbio è persuasa che, se dopo la violenza la vittima ha il tempo di farsi accompagnare e consigliare da personale specializzato nell’aiuto alle vittime, è più probabile che sporga denuncia penale. Si può parimenti presupporre che il ritiro delle querele penali, le dichiarazioni di disinteresse o il rifiuto di testimoniare siano meno frequenti. È quindi importante non allertare sistematicamente la polizia in occasione della prima assistenza e del rilevamento delle tracce e che in seguito un consultorio per le vittime contatti proattivamente la vittima per una consulenza e un’assistenza successiva specializzate.

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