Per la prima volta dal 2011 sul piano nazionale c’è stata una flessione. A Sud delle Alpi, unica eccezione, c’è invece stato un incremento dello 0,3%
Il 2020, anno dello scoppio della pandemia di coronavirus, ha segnato un calo del numero di impieghi e di aziende in Svizzera. Si tratta della prima flessione da quando viene elaborata la statistica strutturale delle imprese (Statnet), cioè dal 2011.
Rispetto al 2019, la contrazione è stata di 33’000 posti (-0,6% a 5,3 milioni) e di 900 ditte (-0,1% a 33’000), emerge dai dati pubblicati oggi dall’Ufficio federale di statistica.
Per quanto riguarda la forza lavoro, l’epidemia di Covid-19 e le conseguenti restrizioni decise dalle autorità hanno avuto un forte impatto sui rami della ristorazione (-15’600 impieghi, -9%) e dell’alloggio (-9’900 impieghi, -13%), mentre sono cresciuti i comparti servizi sanitari (+12’600, +3%) nonché ricerca e sviluppo scientifici (+2’100, +8%).
A livello regionale, il Ticino è l’unica grande regione che ha contabilizzato più posti di lavoro, seppur in misura limitata (+0,3% a 238’300). Nei Grigioni si osserva un lieve calo (-1% a 131’300).